Violenza e stalking sugli anziani nei lager della terza età: change.org in loro aiuto

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In quest’ultimi mesi non s’è fatto altro che parlare di stalking e violenza perpetrata ai danni di anziani e disabili, ‘gestita’ all’interno di quegli istituti che dovrebbero garantirne l’incolumità e un tenore di vita che li accompagni nel cammino della loro ultima destinazione.

Emidio Melis

I tempi son cambiati e non permettono più a figli o parenti più cari, di poterli assistere in casa per gli elevati costi che rendono necessaria una badante e molto spesso anche più di una; quindi la soluzione si è riversata verso le infinite ‘offerte’ che portano a preferire, anche in base al reddito, una sistemazione consona alla persona piuttosto che un’altra; ma proprio qui si cade nel baratro degli innumerevoli istituti che il servizio Sanitario ‘privato’ offre a queste persone non più autosufficienti e che spesso, purtroppo, vanno a finire in veri e propri lager della terza età, dove vengono cancellate la dignità fisica e mentale della persona.

Change.org in aiuto degli anziani

In conseguenza dei drammatici episodi raccontati, che hanno visto in prima persona la dignità degli anziani o delle persone disabili annientata, grazie alle riprese fatte dalle forze dell’ordine all’interno dei ‘lager‘ in cui erano domiciliati, il mondo sembra avere avuto un’improvvisa ‘scossa’ che li porta a vedere questi luoghi dell’assistenza, come dei veri e propri istituti medievali in cui si praticava la tortura. Ovviamente, non in tutti questi luoghi la dignità della persona viene messa sotto i piedi e a tal proposito, per cercare di garantirne l’incolumità, si è attivato anche il portale di petizioni online ‘change.orgin loro aiuto, che chiede di effettuare sull’intero territorio nazionale, una videosorveglianza ‘occulta’ e continua, presso tutte le strutture sanitarie dove sono ricoverate le persone non più autosufficienti: anziani, malati psichiatrici e disabili

Il successo della videosorveglianza

Ricordiamo che i fatti sono stati scoperti dalle autorità competenti, in seguito alle denunce di alcuni parenti che li hanno indirizzati nelle strutture dove si sospettavano abusi e maltrattamenti vari, di questi ricordiamo alcuni avvenuti a: Tarano (Rieti), Nuoro (Sardegna), Bazzano (Parma), Vaprio D’Adda (Milano), Potenza e in ultima, appena due giorni fa in Abruzzo, nella ‘casa di riposo Arcobaleno’ di Vasto, in provincia di Chieti. Fortunatamente la magistratura sembra muoversi verso questa forma di ‘stalking‘ continua perpetrata ai danni di disabili e anziani, una forma di violenza che ormai sembra essere diventata di comune routine, non difendibile e purtroppo non sempre dimostrabile. La causa di quest’ultima osservazione è il sistema di ‘deviazione del dubbio’ che spesso i parenti portano all’operatore di assistenza; la segnalazione di tracce visibili nel corpo del parente o conoscente, sono quasi sempre ‘evase’ e giustificate nella normalità di una semplice caduta, o di una eventuale rissa tra ospiti della struttura in cui sono ricoverati. Per questo motivo la piattaforma di petizioni online change.org interviene in loro aiuto e chiede oggi a tutti i cittadini di aderire affinché si raggiunga il numero di 500mila firme da presentare al Presidente della Camera dei Deputati, al Ministero della Sanità, ai Carabinieri, al Presidente del Senato e al Ministro degli Interni, per far sì che si renda obbligatoria l’installazione di videocamere in tutti gli istituti sanitari del Paese.

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