La bellissima storia di vita di Francesco Ardizzino, sordocieco, che con le sue mani intreccia cestini e insegna a persone disabili

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L’artista artigiano 77enne originario della provincia di Novara, non udente dalla nascita e diventato cieco a 18 anni, si è fatto ammirare all’Ottobre Caldanese a Cocquio. Lavora con il filo di midollino, la parte interna del giunco, una tecnica in via di estinzione, con la moglie Elena e con l’ausilio di un metro tattile. Non solo, con le mollette da bucato costruisce oggetti, come una Torre di Pisa alta due metri

Francesco Ardizzino, 77 anni, originario della provincia di Novara, ma con un frequente andirivieni da e verso Milano è nato sordo e poi attorno ai 18 anni ha perso anche la vista. Non per questo si è mai dato per vinto ed anzi ha sempre affrontato la sua vita a viso aperto.

Negli anni successivi si è iscritto alla Lega del Filo d’Oro, dove ha conosciuto la sua seconda moglie Elena Bassi, che ha sposato dopo un fidanzamento lungo oltre cinque anni, come intende precisare lui stesso con piglio orgoglioso.

Ed è proprio la moglie Elena ad aiutarci in questa intervista per conoscere la bella storia di Francesco che nella sua vita ha imparato a realizzare con grande maestria e bravura cestini di varie dimensioni con il filo di midollino, che è la parte interna del giunco. Una tecnica molto rara che sta scomparendo.

Com’è nata questa passione di suo marito?

Circa 25 anni fa, dopo aver fatto un corso per diventare tutor ed insegnare questa rara tecnica di intreccio alle persone con diversi tipologie di disabilità. Il corso si è svolto nella sede centrale del Filo d’Oro ad Osimo: da allora continua ancora oggi ad insegnare.

Ci vuole spiegare brevemente di cosa si occupa la Lega del Filo d’Oro?

E’ un ente filantropico, un importante punto di riferimento per l’assistenza, la formazione, il recupero e la valorizzazione delle potenzialità delle persone sordocieche e di persone con altre patologie invalidanti.

Quello di Francesco con i suoi bellissimi cestini è un hobby?

Francesco realizza cestini per amici, conoscenti che ci vengono a trovare e poi raramente capita di fare qualche mercatino, come quello di Caldana di Cocquio Trevisago del 13 ottobre e in queste occasioni può capitare ogni tanto qualche vendita. Per il resto Francesco si dedica ancora ad insegnare e trasmettere la sua tecnica nella sede del Filo d’Oro a Lesmo o a Novara.

Elena anche lei immagino sia coinvolta in queste attività e ad aiutare suo marito. 

Certo questa passione mi ha coinvolta. Mi occupo di tagliare le basi in compensato  e fare tutti i fori, dove poi Francesco con la sua manualità ed esperienza infila il midollino tagliato a misura da lui stesso, grazie ad un metro tattile. Poi una volta infilato il tutto parte l’intreccio vero e proprio.

Francesco ha anche un’altra passione o hobby?

Con le mollette da bucato costruisce oggetti, con questa tecnica ha anche realizzato una Torre di Pisa alta due metri.

E’ possibile ammirare all’opera suo marito?

Certo, basta andare su Youtube e cercare Francesco Ardizzino e si trovano diversi filmati.

La chiacchierata termina con la promessa di incontrarci ancora, ma mentre scrivo di questo incontro rivedo i video dei capolavori di Francesco e penso di come e quanto questo uomo artista sia un esempio di vita e che a modo suo sia un eroe che possa insegnare il significato di forza in un essere umano, oltre che la tecnica, in via di estinzione, dell’intreccio del midollino. Ringrazio gli organizzatori dell’Ottobre Caldanese, che mi hanno permesso di rintracciare e conoscere questa straordinaria persona.

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