CASALE MONFERRATO – Anna De Regibus aveva 21 anni quando è diventata sorda. Affetta dalla sindrome di Cogan, in una settimana ha perso completamente l’udito. Anche quando il mondo ha iniziato a essere instabile sotto i suoi piedi a causa della labirintite provocata dalla rara malattia ed è poi diventato improvvisamente silenzioso, Anna non ha mai pensato di smettere di ballare: “Forse ci penso più oggi, a un anno dal parto, perché con un bambino piccolo è complicato essere costante negli allenamenti” racconta con voce sorridente la ballerina e coreografa.
Anna danza e insegna danza a Casale Monferrato e domenica si è esibita sul palco dell’auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino durante l’evento organizzato da Fondazione Akusia e associazione APIC, in collaborazione con la Rai, per la Giornata Mondiale dell’udito. Lo spettacolo-concerto “Sound Sensation”, disponibile su Rai Play, ha radunato sullo stesso palco artisti sordi provenienti da tutta Europa. Anna ha ballato sulle note di Brahms suonate da una pianista che, come la ballerina, ha un impianto cocleare. E con la sua danza Anna ha mostrato a tutti che “la musica e l’arte non hanno barriere” ma, soprattutto, che la determinazione e la passione non conoscono limiti.
L’impianto cocleare da ormai più di 10 anni compensa la “ipoacusia totale e irreversibile” della ballerina e coreografa. Senza l’apparecchio Anna non sentirebbe “nulla”, ha raccontato. Oggi il mondo ha suoni diversi da quelli che ricorda e adattarsi non è stato sempre facile. Neppure nei momenti più duri le scarpette da danza sono però state dimenticate in un armadio. Anche mesi prima dell’intervento che le ha permesso di tornare a sentire la ballerina ha seguito lezioni e danzato.
Originaria di Terruggia, Anna ha mosso i primi passi “sulle punte” alla scuola comunale di Casale, ha poi studiato al Centro Danze di Stefania Zanatta, ancora oggi la sua “seconda casa” dove insegna ad altri ballerini e ballerine, e ha perfezionato la tecnica seguendo anche corsi a New York. Aveva iniziato da circa un anno a specializzarsi al Teatro Carcano di Milano quando è diventata sorda: “Non sentivo più e non sapevo cosa sarei riuscita a fare ma volevo provarci e la scuola mi ha dato un’opportunità enorme”. Anna ha ricominciando da capo il suo percorso nell’accademia milanese, ha trovato “un suo metodo” e si è diplomata.
A volte la sordità fa “sentire soli” ma Anna è stata “fortunata”. Nella sua vita ha avuto e ha accanto persone che l’hanno sostenuta e la sostengono ma la vera “spinta” è stata la passione per la danza che condivide anche con il marito, anche lui ballerino: “Ma di Hip Hop”, mette simpaticamente in chiaro la ballerina classica.
Nel tempo Anna ha calcato diversi palcoscenici e oggi considera la sua sordità “una piccola differenza“ che la distingue dagli altri. Tutte le persone sono “diverse” e vedono il mondo in maniera “diversa”. Anna, semplicemente, “sente” in maniera “diversa”, ha spiegato. Anche le sordità non sono tutte uguali ma “le vibrazioni della musica arrivano” e soprattutto la “sordità non è un ostacolo alla volontà di migliorarsi e seguire le proprie passioni”. Anna lo sa e ne ha avuto conferma domenica, trovandosi sul palco con altri artisti sordi arrivati da tutta Europa: “È stata un’esperienza emozionante che ha lanciato un messaggio positivo e soprattutto, grazie alla tecnologia oggi disponibile, ha reso la musica e l’arte davvero accessibili a tutti”.
Redazione RadioGold
di Tatiana Gagliano