Il maestro Mario Di Martino, sordo, nasce ad Asmara (Eritrea) l’11 novembre 1938;
http://www.mariodimartino.it/
Il Maestro Mario Di Martino si è spento il 13 gennaio 2017
Allievo del maestro scultore Ivo Pacini dell’accademia di Belle Arti di Firenze, presso l’Istituto d’Arto di Grosseto, ha poi continuato la sua ricerca al di fuori di ogni corrente artistica, nella convinzione che l’uomo d’oggi debba riscoprire una propria e nuova espressività, non seguendo una singola ed unica via del passato, ma facendole tutte sue, amalgamandole e rimescolandole in una sintesi che supera e nello stesso tempo contiene ognuna di loro.
VIDEO INTERVISTA (Sordionline 2010)
E’ questa la grande ed oggi vinta scommessa di questo caposcuola dell’Avanguardia artificiale delle nuove tecniche della memoria del passato.
Sono ormai molte le opere che dimostrano come la sua intuizione sia stata vincente, opere che segnano una tappa nella storia dell’arte italiana e che di sicuro avranno spazio nel futuro.
Nel gioco interpretativo atto ad allargare i margini del visibile le tele del maestro Mario Di Martino contengono sempre una vena sottilmente delicata di equilibrato romanticismo, amore per la natura che egli vive avulso totalmente da drammatiche fratture o lacerazioni di intellettualismi più o meno significativi. Il nostro è un artista istintivo, che accomuna in una tecnica sua particolare una sensibilità senza tempo né spazio, eterna nella sua espressione più alta, è un artista che non sceglie il contenuto delle sue opere, ma si scegliere da esso, istintivamente, senza lasciar spazio a ragionamenti o razionalizzazioni, ma travolto quasi dal dialogo che a priori egli stabilisce con il soggetto: scaturisce cosi un’arte che non si colloca in alcuna scuola del passato o del presente, ma tutte le racchiude in una rielaborazione di squisita e perfetta sintonia fra raffigurato e raffigurante.
Ci soffermiamo sulla tela “porticciolo di Santa Marinella”: numerose barche sostano sull’acqua tranquilla, appena increspata da una brezza sottile che ci pare di percepire sulla pelle e ci dona una sensazione di rassicurante felicità. In alto un’imponente costruzione sembra vegliare il tutto, ampliando il suo sguardo sul paesaggio circostante in un atto di protezione che completa questo quadro dove ogni elemento concorre ad un’armonia di insieme e di alta perfezione artistica.
Suggestive campiture che colgono l’immensità di un cuore che si dilata nel tentativo di racchiudere in sé tutto lo scenario che ci riempie la vista e i sensi, scorre nelle nostre vene in un inno straordinario di amore per la natura e per il creato. Il maestro Mario Di Martino è un credente al di là di una religione definita: egli crede nell’amore che lega il Creato all’uomo, piccola e grande Creatura che sa essere parte del Tutto, sinfonia di un concerto dove ogni nota vibra all’unisono con le altre; sono i colori le pennellate, le luci, le ombre della sue tele, il modo particolare di coglier le profondità del cielo o le altezze delle montagne che parlano e ci svelano la grandezza di un’arte che si fa prima di tutto emozione.
Osserviamo ancora tele come “Ombrone” e “il Ghiaione”: qui tutti gli elementi concorrono ad innalzare un inno di grazie per questa natura calma e serena, per questo silenzio che pervade il tutto e ci eleva verso atmosfere più alte, in una meditazione che va oltre la raffigurazione della tela per racchiudere tutto il mondo, i suoi interrogativi, come quello che lascia aperto il fiume che scorre lontano, nascosto nella vegetazione: ci viene quasi voglia di seguirne il corso, per capire dove va, dove arriva, così la vita ed il suo mistero; ma il tutto non ci fa paura: il cielo sereno, la vegetazione lussureggiante, ci consolano e ci rassicurano.
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