Oltre il limite della sordità: Sabrina cambia vita sulla soglia degli “anta” e apre il primo ristorante di cucina italo-francese in paese

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di Andrea Berton
Intervista a Sabrina Isetta – Video di Luca Vecellio

Chiunque può farcela a realizzare un sogno, cambiando vita e stile, puntando sui propri desideri e sul proprio potenziale indipendentemente dai propri limiti, nel mio caso la sordità che porto dalla nascita. Per me questo è stato un trampolino per superare gli ostacoli e arrivare a quello che sono e a fare quello che faccio”: con queste parole Sabrina Isetta, ristoratrice di Cornuda, ha voluto lanciare un messaggio a tutte le persone che desiderano dare una svolta alla loro vita.

Per lei l’età, i pregiudizi della gente o, come nel suo caso, le forme di disabilità fisica non possono e non devono rappresentare un ostacolo al raggiungimento di un obiettivo.

Per questo, dopo un percorso formativo e professionale slegato dal mondo della ristorazione, ha deciso di cambiare lavoro inseguendo la sua grande passione: la cucina.

Recentemente, grazie alla fortunata partecipazione al bando nazionale indetto da Invitalia (Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa) per l’imprenditoria femminile, ha aperto a Cornuda “Létoile Resto’”, un ristorantino di cucina italo-francese nel quale lo staff è tutto al femminile.

La sfida nelle sfide è rappresentata dal fatto di aver voluto aprire un ristorante di questo tipo, che in molti avrebbero visto perfettamente in una grande città, in un piccolo paese come Cornuda.

Quest’anno giro la boa degli anta’ (compirò 40 anni a fine ottobre) – racconta Sabrina -, sono portatrice di apparecchi acustici in quanto nata con sordità, sono di doppia cittadinanza italo-francese (da parte di mamma) e risiedo a Cornuda dove ho aperto un ristorantino di cucina italo-francese. Prima di arrivare a fare la cuoca e realizzare il mio sogno, con grandi sacrifici e forte determinazione, ho avuto un percorso molto particolare. Mi sono diplomata al liceo linguistico Angela Veronese di Montebelluna dove, a fianco alla lingua madre francese, ho inserito il tedesco oltre all’inglese”.

Sabrina Isetta

“Dopodiché ho proseguito gli studi universitari alla Ca’ Foscari di Venezia -prosegue -, dove ho conseguito sia la laurea triennale che specialistica in Economia delle Arti e Attività Culturali (EGArt). Da sempre appassionata di arte e cultura, mi sono cimentata prima come bibliotecaria in realtà pubbliche come biblioteche e musei, poi archivista e successivamente come organizzatrice e volontaria nello storico Festival del Film sull’Arte di Asolo, che all’epoca era capitanato dal compianto Attilio Zamperoni”.

“La realtà culturale – sottolinea -, si sa, è un mondo che regala tante emozioni e conoscenze ma purtroppo non consente di poter arrivare a fine mese senza poche difficoltà. Per questo ho dovuto accettare la proposta di impiegata commerciale estero in una nota azienda locale che produce e vende prodotti da forno. I sette anni trascorsi all’interno di questa realtà mi hanno portato a conoscere aspetti burocratici, amministrativi e di vario tipo legati a questo mondo, che mi hanno spinto a coltivare la passione di sempre: quello per la cucina”.

Oltre alla cultura e all’arte, Sabrina ha sempre coltivato l’amore per la cucina, deliziando amici e parenti con pranzi e cene che portavano in tavola un mix di ricette italo-francesi per un matrimonio goloso tra l’Italia e la Francia.

“Ho quindi deciso di frequentare un corso serale di cucina nella Scuola di Ristorazione Dieffe di Valdobbiadene – continua -. L’ho fatto per un anno mentre lavoravo in azienda: dopo lo stage nei fine settimana in un prestigioso ristorante di Volpago del Montello, ho conseguito il diploma di cuoca. All’età di quasi 37 anni, con zero esperienza nelle cucine di ristoranti, non ci ho pensato due volte prima di licenziarmi per buttarmi in questa nuova veste. Nel frattempo, ho sempre cullato l’idea di aprire un giorno il mio ristorante”.

Dopo 3 anni e mezzo di esperienze e gavetta in vari agriturismi, soprattutto in un ristorante dove si cucina solo con stufa a legna, Sabrina ha realizzato il suo sogno.

“Sicuramente non mi sarei buttata in questa avventura – spiega -, o sfida, se non avessi partecipato e avuto accesso (con mia grande meraviglia e stupore) ai fondi concessi dal bando per l’imprenditoria femminile indetto da Invitalia nel 2022. Ora sto cercando di portare avanti questo mio sogno, appoggiata da uno staff interamente femminile. Nel mio ristorante propongo ricette e piatti dal nome francese con utilizzo di prodotti a chilometro 0. Attraverso la mia storia vorrei dare un input e incentivare chiunque voglia realizzare un sogno, facendo cadere alcune barriere per poter fare quello che si sente dal profondo dell’animo e del proprio cuore”.

Anche l’appoggio, l’affetto e la stima della mia famiglia – conclude -, oltre a tutte le persone che mi vogliono bene e mi hanno conosciuto in questi mesi di progetto e ‘lavori in corso’, mi hanno dato la spinta e la forza di perseguire il mio desiderio. Ringrazio anche il mio staff: Elisabetta che mi aiuta in cucina, Sofia che segue le persone in sala oltre ad un’altra ragazza che ci aiuta nel ristorante”.

(Foto e video: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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