“Mia madre, disabile grave di 84 anni, da quattro mesi è senza carrozzina”.
A parlare è una cittadina romana, Alessandra, (nome di fantasia, ndr) che denuncia la condizione precaria in cui si trova la madre: “Da settimane sto contattando l’Assistenza protesica dell’Asl Roma 1 per avere la sedia a rotelle, dopo che ce ne era stata recapitata una fatiscente e impossibile da utilizzare – racconta -. Ma siamo ancora in attesa: mia madre, in queste condizioni non può muoversi”.
“Ci hanno consegnato una carrozzina vecchia e fatiscente”
La vicenda inizia circa quattro mesi fa, quando Alessandra contatta l’Asl Roma 1 per richiedere, tramite medico curante, una nuova carrozzina per sua madre: “Quella che aveva – racconta – dopo cinque anni di utilizzo era ormai usurata, i freni non funzionavano più, quindi era anche pericoloso usarla”.
Dopo due settimane, Alessandra viene contattata dalla Asl per la consegna del supporto. Che però non è quello che la donna aspettava: “Ci è arrivata a casa una carrozzina vecchia, fatiscente e troppo piccola – spiega – che abbiamo potuto far altro che rifiutare: mia madre non avrebbe mai potuto sedersi lì, anche perché la seduta era troppo stretta. Purtroppo non abbiamo pensato a fare foto per documentare le condizioni del supporto che ci è stato inviato, ma era davvero inutilizzabile”. Siamo a metà marzo, da quel momento inizia una lunga serie di mail che Alessandra invia all’Assistenza protesica dell’Asl Roma 1, distretto 15, per sapere quando sua madre riceverà la nuova sedia a rotelle. “La signora è costretta a utilizzare una carrozzina ormai fatiscente e quindi necessita urgentemente di una nuova” scrive. Ma gli appelli non vanno a buon fine.
La risposta della Asl
Alle email inviate da Alessandra, l’Assistenza protesica risponde spiegando di aver saputo, dalla ditta che si era occupata della consegna, che la carrozzina era stata rifiutata. Un’affermazione che, sottolinea Alessandra “è vera solo a metà, visto che il rifiuto era dovuto al fatto che ci era stato consegnato un supporto inutilizzabile”.
Per questo la residente definisce la risposta della Asl “inaccettabile, considerato anche che, quando ho contattato telefonicamente l’assistenza, mi era stato detto a mia madre sarebbe stata consegnata una nuova carrozzina, come da me richiesto”. Alessandra risponde alla mail spiegando di nuovo i motivi del rifiuto e rinnovando l’appello per una nuova consegna. Che però non arriva. Poi invia una nuova comunicazione, a metà giugno, chiedendo aggiornamenti: “Mia madre sta peggiorando, necessita urgentemente di questo ausilio” scrive. Ma la situazione non cambia: “Siamo ancora in attesa della carrozzina, che è un supporto essenziale per mia madre, che è una disabile grave che al momento non può muoversi”.
Redazione Roma Today
di Giulia Argenti