Disabilità, consulte e associazioni scendono in piazza: “Dal Comune solo silenzio, ora basta”

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Martedì 30 luglio è previsto un presidio in piazza del Campidoglio per chiedere un incontro con il sindaco per discutere delle emergenze legate al servizio di assistenza domiciliare

di Giulia Argenti
Redazione Roma Today

La richiesta di confronto era stata inviata ormai quasi un mese fa. Ma dall’amministrazione capitolina è arrivata solo una “ripetuta e reiterata negazione di ascolto e confronto” denuncia il mondo rappresentativo della disabilità a Roma che si prepara ora a scendere in piazza: martedì 30 luglio alle 16 sarà in presidio in piazza del Campidoglio per chiedere di essere ricevuto dal sindaco, Roberto Gualtieri.

L’accusa: “Nessuna risposta dalle istituzioni capitoline”

A organizzare la protesta sono tutte le consulte municipali per la disabilità, la Fish Lazio (Federazione italiana per il superamento dell’handicap), il Forum Terzo Settore Lazio e la rete SupeRare. “Il mondo rappresentativo della disabilità  – spiegano – è sconfortato e deluso dinanzi alla ripetuta e reiterata negazione di ascolto e confronto previ all’adozione dei singoli provvedimenti che riguardano direttamente la vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Annuncia quindi, con profondo rammarico che, non avendo avuto riscontro alle numerose sollecitazioni di incontro avanzate fino ad oggi alle competenti istituzioni capitoline, malgrado il caldo di fine luglio, malgrado i noti problemi di trasporto che rendono non agevoli gli spostamenti in città alle persone con disabilità, malgrado l’assistenza domiciliare sia insufficiente a garantire un’adeguata autonomia di vita anche ai cittadini più fragili, è costretto a scegliere un’azione dimostrativa forte”. Il presidio sarà accompagnato dallo slogan “Nulla su di noi, senza di noi”.

Come nasce la mobilitazione

A preoccupare in modo particolare le consulte municipali e le associazione è la gestione del servizio di assistenza domiciliare diretta e indiretta. Su cui sarebbero ancora molte le questioni irrisolte. Liste di attesa interminabili e, in alcuni casi, non pubbliche, difformità a livello territoriale nell’erogazione dei servizi e mancato adeguamento delle tariffe sono solo alcune delle problematiche che erano già state evidenziate in una lettera inviata a inizio luglio alle assessore capitoline Silvia Scozzese (Bilancio) e Barbara Funari (Politiche sociali), all’assessore regionale Massimiliano Maselli (Inclusione sociale) e alle presidenti delle commissioni Politiche sociali del Comune, Nella Converti, e della Regione, Alessia Savo. Per chiedere un tavolo di confronto con Comune, Regione ed enti gestori. Una richiesta a cui, però, non è arrivata risposta. Da qui la scelta del presidio, per ribadire ancora una volta la necessità di un’azione concordata per affrontare le urgenze che riguardano il servizio di assistenza domiciliare: il rispetto del principio della libera scelta dell’utenza, l’adeguamento dei budget individuali, l’uniformità applicativa del servizio su tutto il territorio capitolino, lo scorrimento delle liste di attesa “divenute ormai insostenibili” e la pubblicità delle stesse.

Il servizio di assistenza domiciliare

Il servizio di assistenza domiciliare, a favore di disabili (Saish), anziani (Saisa) e minori in carico ai servizi sociali (Sismif), viene erogato dal municipio di appartenenza. Può essere prestato in forma diretta (attraverso un ente del terzo settore) o indiretta, attraverso l’erogazione di un sostegno economico a copertura dei costi sostenuti per l’assunzione di un assistente personale scelto autonomamente dall’interessato o dai suoi familiari.

Converti: “Ho risposto alle consulte, da settembre convocherò una serie di riunioni sul tema”

La lettera inviata nelle scorse settimane dalle consulte in merito al tema dell’assistenza domiciliare, però, non è rimasta del tutto inascoltata. Nella Converti, presidente della commissione Politiche sociali e della salute di Roma Capitale, tra i destinatari della comunicazione, a RomaToday spiega di aver inviato una sua risposta “su un tema urgente e importante e che come tale deve essere affrontato”. Nella risposta, in particolare, Converti scrive: “Le questioni da Voi sollevate (rivolgendosi alle consulte, ndr) sono e saranno ancora di più, nei prossimi mesi, al centro del dibattito politico anche della nostra amministrazione. Siamo inoltre più che consapevoli del delicato percorso che dovremmo fare insieme a voi. Come ben sapete la questione non è di immediata risoluzione ed i recenti tagli del Governo alla spesa sociale rendono la gestione dei servizi ancora più complicata. Ciò nonostante, sono sicura che la strada da percorrere non possa che essere quella del confronto e del dialogo per restituire valore alla qualità dei servizi ed al lavoro sociale. Lo dobbiamo alle cittadine e ai cittadini di Roma”. La presidente della commissione Politiche sociali, inoltre, si impegna a “convocare nel mese di settembre una serie di riunioni e dare avvio ad un percorso con voi per riconoscere pienamente il diritto di scelta tra diretta e indiretta, pari dignità ad entrambe le forme di assistenza e quindi piena godibilità del diritto”. E, riguardo al presidio in programma per domani in Campidoglio, Converti sottolinea: “Sono fiduciosa che si possa quanto prima concordare un tavolo con le consulte e le associazioni, così da poter affrontare le questioni da loro sollevate”.

M5S e Lista civica Raggi: “Gualtieri tuteli i più fragili”

Sulla questione sono intervenuti anche l’ex sindaca di Roma e consigliera M5S Virginia Raggi, il capogruppo della Lista civica Virginia Raggi Antonio De Santis e la capogruppo della Lista civica Virginia Raggi in municipio IX Carla Canale: “l prossimo 30 luglio saremo in piazza del Campidoglio per supportare i diritti e le le legittime istanze delle persone con disabilità, sempre più trascurati da un amministrazione e da un sindaco incapaci di tutelarli e di dare corretta applicazione al principio della libera scelta dell’utenza contenuto nella delibera capitolina 355/12, è più volte stato affermato anche dalla giurisprudenza amministrativa – spiegano -. Un principio applicato in maniera difforme a livello territoriale, causando squilibri nell’erogazione dei servizi di assistenza, nei recuperi delle prestazioni non erogate per l’assistenza diretta, nella definizione dei budget, nell’applicazione delle deroghe e nei tempi di rimborso per l’indiretta. Questo non può e non deve accadere, non esistono cittadini con disabilità di serie A e di serie B”.

E ancora: “A tal proposito, non è sufficiente la volontà del sindaco – espressa al tavolo con le centrali cooperative –  di adeguare le tariffe dei servizi sociali all’aumento derivante dal rinnovo del Ccnl delle cooperative sociali. Senza un corrispondente adeguamento dei massimali di budget, infatti, tale adeguamento comporterebbe inevitabilmente la riduzione del monte ore agli aventi diritto, con buona pace della tutela delle persone con disabilità. Ma, soprattutto, ricordiamo che si rende necessario un adeguamento dei budget individuali anche per l’assistenza indiretta,  che permetta agli utenti di sostenere gli aumenti contrattuali e contributivi imposti annualmente dall’INPS e che vanno a gravare sulle famiglie dei cittadini con disabilità. Al riguardo, le somme contenute nella proposta di assestamento di bilancio portata in Aula in questi giorni non sembrano affatto rassicuranti, poiché riescono a malapena a coprire l’adeguamento delle tariffe nell’assistenza diretta. Chiediamo dunque alla maggioranza che governa la città di comprendere, una volta per tutte, le necessità e le legittime richieste dei più fragili perché nessuno va lasciato indietro”.

Nanni e Novi: “Adeguare il budget per l’assistenza indiretta”

Per Dario Nanni, presidente della commissione capitolina Giubileo e Simonetta Novi, consigliera del municipio VIII, è “necessario adeguare le risorse per l’assistenza indiretta, formula scelta da tantissime famiglie romane per accudire i propri familiari. Il budget assegnato ad una famiglia romana che per il proprio familiare disabile ha scelto la formula dell’assistenza indiretta non viene adeguato dal 2012 – spiegano -. Eppure i costi per un’ora di assistenza sono aumentati del 17% (da 6,49 a 7,83 euro l’ora) e sono aumentati anche gli altri costi. Il rischio è che le singole famiglie, per rientrare in un budget assegnato dal Comune di Roma ma da 12 anni non adeguato, si trovino costrette a diminuire le ore di assistenza al loro congiunto”. E poi l’allarme: “Il pericolo è che a settembre i più fragili possano ritrovarsi ancora più soli”.

FdI: “I servizi alle persone con disabilità non sono messi al centro dell’agenda sociale di questa amministrazione”

Non è tardato ad arrivare l’attacco del centrodestra: “Questa di Gualtieri è un’amministrazione che fa fatica a confrontarsi con i cittadini su molti temi. Perfino sulla disabilitá – affermano i consiglieri FdI di Roma Capitale -. Le consulte municipali, per essere ascoltate, hanno deciso di scendere in piazza domani, 30 luglio, fatto unico e crediamo mai accaduto prima. E hanno ragione. Perché il sindaco incontra solo le cooperative e non anche i rappresentanti delle famiglie? Perché si alimentano le polemiche e gli allarmismi paventando tagli del Governo? Perché i servizi alle persone con disabilità non sono messi al centro dell’agenda sociale di questa amministrazione lasciando le persone senza certezze? Questo tema dovrebbe essere sempre una priorità perché il dramma di una famiglia con una disabilità in casa è qualcosa che ti accompagna per tutta la vita. A Roma abbiamo liste d’attesa infinite per l’assistenza domiciliare e per nulla trasparenti. Abbiamo servizi come il Dopo di Noi che non decollano e quelli che ci sono ogni anno rischiano di chiudere. Abbiamo criteri disomogenei tra i vari municipi. Insomma una situazione non più sostenibile. Ecco perché domani Fratelli d’Italia sarà al fianco delle consulte municipali sotto il Campidoglio”. Sul tema è intervenuto anche il deputato di FdI e vicepresidente della commissione Affari sociali della Camera, Luciano Ciocchetti: “Ciò che vedo nella Capitale mi preoccupa profondamente – spiega -. Ma ciò che trovo ancora più allarmante è l’approccio dell’attuale amministrazione. Perché il sindaco sembra preferire il dialogo con le cooperative, lasciando in secondo piano le famiglie? Perché si diffondono voci su presunti tagli governativi, creando inutili allarmismi, invece di concentrarsi sulle reali necessità dei cittadini con disabilità?”. E il capogruppo della Lega in Campidoglio, Fabrizio Santori, rincara: “Chiediamo maggiore attenzione e subito un aumento dei fondi previsti nel settore, insufficienti anche nella variazione di bilancio in discussione in queste ore. Basta mascherare con chiacchiere e buone intenzioni drammi quotidiani che investono migliaia di persone i cui diritti sono calpestati mentre sono trascurati con uguale indifferenza anche quelli di tutti gli operatori coinvolti. L’amministrazione Gualtieri non solo non è in grado di assicurare servizi uniformi in tutta la città garantendo agli utenti il diritto di libera scelta, ma, mettendo a disposizione un  budget insufficiente, impedisce il regolare e continuo scorrimento delle graduatorie”.

 

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