Mancanza di personale e attese insostenibili rendono difficile l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità e di quelli con problemi di salute mentale. Il dato, allarmante, non riguarda solo la Asl Roma 2, dove i problemi del Centro di tutela salute e riabilitazione in età evolutiva (Tsmree) di viale Leonardo da Vinci (e non solo) sono ormai noti e riguardano soprattutto la carenza di professionisti che possano erogare le prestazioni. Anche la Asl Roma 3, che copre i municipi X, XI, XII e il comune di Fiumicino, è in sofferenza, come emerso dalla commissione congiunta Politiche sociali e Scuola che si è svolta il 30 aprile.
I numeri dell’emergenza
Da un report della consulta permanente per le persone con disabilità del municipio XII emerge una situazione di grave sofferenza per il Tsmree di via Colautti, che può contare su “due neuropsichiatri, uno specialista ambulatoriale per 16 ore alla settimana e un assistente sociale”. Una condizione che comporta una serie di criticità come “la mancanza di specialisti dell’Asl nei Gli (Gruppi di lavoro per l’inclusione, ndr), tempi molto lunghi per avere una certificazione relativa ai Bes (Bisogni educativi speciali, ndr) e dunque per far attuare alla scuola un piano didattico personalizzato”. Spesso, inoltre, secondo quanto emerso dalla commissione, i genitori di bambini con disabilità lamentano di “non riuscire a ottenere indicazioni precise sul percorso da seguire dopo la diagnosi e di avere difficoltà ad accedere ai centri accreditati perché questi sono al collasso”. Da qui la divisione tra chi può permettersi di rivolgersi a strutture private e chi, invece, non può. E dunque viene di fatto tagliato fuori dall’inclusione scolastica. Dalla consulta del municipio XI, inoltre, fanno sapere che il Tsmree, in via Vaiano, è aperto solo il giovedì dalle 9 alle 12 per i primi accessi.
I minori assistiti nell’Asl Roma 3
A tracciare un quadro dei minori assistiti dall’azienda sanitaria è il dottor Giampaolo Imparato in rappresentanza dell’Asl Roma 3: “Ci occupiamo della fascia di utenza da 0 a 18 anni, con le problematiche più gravi – spiega -. Nel 2023 i minori che hanno ricevuto almeno una prestazione nella nostra Asl sono: 26 nel primo anno di vita, 443 tra uno e tre anni, 595 tra i 4 e i 5 anni, 2024 tra i 6 e i 10 anni, 1230 tra gli 11 e i 13 anni e 1701 tra i 14 e i 18”. Per un totale di 6019 minori, dunque “uno spettro abbastanza ampio di popolazione – sottolinea Imparato – in cui il gruppo più nutrito è quello in età scolare, a partire dai sei anni e in particolar modo degli adolescenti. Inoltre il nostro servizio dall’anno scorso contribuisce anche al progetto che riguarda i disturbi del comportamento alimentare, un’area che si sta fortemente incrementando, dunque le nostre risorse vanno destinate anche ai minori che hanno questo tipo di problema”. E, riguardo alla mancanza di personale nell’Asl Roma 3, ricorda che “due anni fa la Regione Lazio aveva indetto un concorso tramite l’Asl Roma 5 per 60 neuropsichiatri infantili, di cui 12 destinati all’Asl Roma 3, a testimonianza della riconosciuta carenza di questa figura, purtroppo questo concorso si è svolto, ma la graduatoria è bloccata per il ricorso di uno dei partecipanti”. Per dare un’ulteriore idea dei numeri fronteggiati dall’Asl Roma 3, Imparato spiega anche che “soltanto nel mese di marzo abbiamo stilato 200 certificati di integrazione scolastica ed effettuato circa 200 colloqui di prima accoglienza”.
L’intervento di Pratelli
Alla commissione ha partecipato anche l’assessora comunale alla Scuola, Claudia Pratelli: “Avere un quadro preciso su questi temi – spiega – è particolarmente importante per l’erogazione, da parte del Comune, di servizi essenziali a partire dall’Oepac (Operatore educativo per l’assistenza e la comunicazione). Abbiamo l’esigenza di attivare dei momenti operativi con le Asl in vista dei Glo (Gruppi di lavoro operativi per l’inclusione) che si dovranno riunire entro giugno per i lavori di programmazione del prossimo anno”. L’obiettivo delle presidenti delle commissioni coinvolte, Carla Fermariello (Scuola) e Nella Converti (Politiche sociali), è andare avanti nella ricognizione dei numeri e dei disagi nell’erogazione di questi servizi, per poi intervenire attraverso un confronto con le Asl.
Redazione RomaToday
di Giulia Argenti