Roma, non solo “Free Park”: parcheggia sullo scivolo disabili, ecco la nuova vendetta

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È un periodo che sicuramente fa scalpore e incuriosisce la vendetta, in varie salse, ai maleducati del parcheggio. Soste vietate, in doppia fila, o addirittura presso i parcheggi riservati ai disabili pare che siano sempre meno tollerate.

di Alberto Salmè

O, perlomeno, si registra una sadica solidarietà dei romani nei confronti di chi danneggia o vandalizza i beni dei maleducati. Un odio represso che sta trovando sfogo mediante le azioni di ‘Free Park‘, l’antieroe del Tuscolano, ancora ignoto, che ha incassato la solidarietà di centinaia di residenti.

Un’altra vendetta. Stavolta al nomentano

Free Park, ormai si sa, si diverte ad imbrattare le auto in sosta vietata con la scritta omonima e mediante bombolette di vernice. Per quanto il gesto costituisca un reato, la maggioranza di chi ha commentato le sue peripezie ha espresso solidarietà. Anche se qualcuno ha raccontato che lo spregiudicato castigatore si sarebbe fatto prendere un po’ la mano, oppure, ha generato emulatori con le sue gesta. Ora apprendiamo di un altro episodio di vendetta, del tutto simile. Siamo nel quartiere nomentano in via Valsolda a Roma. Informazione365.net riporta un fatto curioso della stessa matrice. Pare che un uomo a bordo di un Suv Volkswagen non trovando parcheggio e girando alla sua ricerca per molto tempo abbia avuto una trovata da vero campione dell’inciviltà. L’automobilista avrebbe spostato un blocco parapedonale dall’apposito scivolo per i disabili posto in una pista pedonale e ciclabile per sistemarci la sua auto. Qualcuno, tempo dopo, avrebbe notato la furbata e avrebbe deciso di rimettere a posto il blocco. Esattamente dove era prima, in linea d’aria. Quindi sopra il cofano del Suv, ora che era parcheggiato lì. Secondo quanto vediamo dalle foto il parapedonale non dovrebbe essere pesantissimo, la l’auto è sicuramente di nuova immatricolazione. In molti si chiedono quali saranno state le reazioni dell’autmobilista al suo ritorno.

Fonte e immagine: Il Messaggero

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