di Giampiero Valenza
Stazione Jonio, linea della metro B1. Da più di un anno l’ascensore è fuori uso.
Claudio è un pendolare e non riesce a scendere. Ebbene, prima il Covid e poi il conflitto russo-ucraino hanno rallentato i tempi delle forniture dei ricambi che avrebbero dovuto ricevere le società che gestiscono i servizi di manutenzione. E da Atac, proprio su questa situazione, precisano: «Siamo a conoscenza della problematica. Ce ne stiamo occupando e contiamo di concludere le attività entro la metà del mese». Ma la situazione è critica anche sulla Roma-Lido e in diverse altre stazioni della metro.
IL DOSSIER
I pendolari della Roma-Lido hanno steso un dossier con l’elenco degli impianti che sono inibiti ai passeggeri a mobilità ridotta, quindi, anche a chi semplicemente porta il figlio con un passeggino. Roma-Lido: 24 impianti bloccati su 30 (l’80%) tra Cristoforo Colombo e Vitinia. E poi, «da due anni e mezzo due scale mobili in salita ferme a Piramide e da mesi due anche a San Paolo e Magliana», con alcune stazioni (anche della linea A) che invece hanno gli impianti ma che per turni non coperti dal personale non hanno continuamente chi assiste i viaggiatori. L’assessore capitolino alla Mobilità, Eugenio Patanè, proprio ieri ha fatto un sopralluogo ad alcune stazioni della B per capire come stanno le cose. «A Piramide sono in corso i lavori per la realizzazione di 4 nuovi tapis roulant che uniranno la stazione ferroviaria di Ostiense con la stazione Piramide di Metro B e la stazione Porta San Paolo della ferrovia Roma-Lido su un percorso di circa 200 metri. Oltre a questi verranno sostituite 2 scale mobili. Tutti e 6 gli impianti saranno consegnati entro la fine di ottobre. Alla stazione Bologna, sono già in servizio dallo scorso luglio 4 scale mobili di salita di nuova installazione, mentre sono pronte al collaudo 2 scale mobili di discesa e due ascensori interni alla stazione
Atac ha ricevuto l’autorizzazione a procedere con l’installazione delle ultime 2 scale mobili di discesa la scorsa settimana: sono stimati 3 mesi per l’ultimazione delle attività». «L’intera linea B – sottolinea Patanè – è ancora interessata da interventi di manutenzione su 48 impianti: 22 scale mobili, 4 tappeti mobili e 22 ascensori. Tra questi, 12 scale mobili e 17 ascensori sono già tornati in servizio, mentre 2 scale mobili e 2 ascensori sono in attesa di collaudo. Su 3 ascensori i lavori sono in corso; 6 scale mobili sono in attesa di autorizzazione al progetto; 2 scale mobili e 4 tappeti mobili sono in attesa di arrivo degli impianti». «Atac ha impostato e sta attuando un piano di rinnovo massivo degli impianti di ascensori e scale mobili in passato spesso trascurati – dicono dall’azienda – I risultati degli ultimi sei mesi, con una diminuzione degli impianti fuori servizio per manutenzione correttiva di oltre il 50 per cento, ne sono la dimostrazione più evidente. Alcune delle situazioni segnalate fanno parte di lavori che riguardavano grandi gruppi di impianti, che attendevano da tempo di essere svolti e che adesso Atac sta finalizzando. Ad esempio a Piramide, ma anche a Bologna e in altre stazioni della metro B, sono in corso i lavori per la sostituzione obbligatoria degli impianti arrivati a fine vita tecnica dopo trent’anni. I lavori sono già stati completati su oltre la metà degli impianti».
«Sulla B1 sono in corso di ultimazione le revisioni di legge che hanno riguardato decine di impianti. Le attività si sono in gran parte concluse e siamo in attesa dei collaudi. Anche sulla Roma-Lido stiamo lavorando». La storia sulla ferrovia per il mare è più articolata. Atac ha ceduto l’infrastruttura ad Astral dopo che la gestione del servizio è passata a Cotral nel luglio scorso. Ma l’appalto della manutenzione ordinaria delle scale mobili e degli ascensori scadrà nel giugno 2023 e la sua gestione rimarrà per questi 8 mesi in capo ad Atac stessa. Intanto, dalla società regionale, fanno sapere di aver coinvolto Ansfisa, l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali, che si occupa dei collaudi degli impianti aperti al pubblico. La pec inviata da Astral ha come obiettivo quello di «risolvere quanto prima le criticità relative al perdurare del fuori servizio» degli impianti «che sono in attesa di revisione o dell’iter autorizzativo di adeguamento».