Pattinaggio artistico disabile per la prima volta a Pechino senza pilota Mintel

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Per la prima volta ci sarà il pattinaggio artistico ai Giochi Paralimpici Invernali senza Baby Mintel. Il pioniere olandese nello sport del pattinaggio per disabili è morto il 29 marzo 2021 dopo una lunga battaglia contro un cancro ricorrente.

di Nereza Bruno

Dopo che la sua gamba è stata amputata all’età di 28 anni, si è impegnata nel pattinaggio artistico per persone con disabilità fisiche e per volere dell’Associazione olandese di sci è diventata uno stendardo.

L’ulteriore piano era di avere lo sport alle Paralimpiadi. Solo: il pattinaggio artistico non esisteva ancora, figuriamoci le gare. Mentre altri si affermavano amministrativamente e burocraticamente, Mintel scoprì che c’era abbastanza interesse per il pattinaggio artistico che culminò nella sua prima competizione di Coppa del Mondo nel 2007.

Paralimpiadi

Un anno dopo c’era in calendario la Coppa del Mondo di Copper Mountain negli Stati Uniti. E c’era altro da tifare. Nel 2012 è arrivata una telefonata dalla Russia, l’organizzatore dei Giochi Olimpici e Paralimpici del 2014. Sochi era pronto a includere il pattinaggio artistico nel programma.

E’ stata una vittoria per Mintel, che dopo tre ori mondiali a 41 anni, ha potuto realizzare anche il suo sogno olimpico. Non sorprende che sia diventata la prima campionessa paralimpica nella sua specialità a Sochi. Quattro anni dopo, ha superato questa impresa vincendo due medaglie d’oro (cross e slalom) a Pyeongchang.

 

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