Un malore si è portato via il 73enne. Da non vedente partecipò a moltissime gare di fondo e mezzofondo e fu tra i pionieri del movimento veneto a favore dello sport per disabili. Il cordoglio di Zaia: “Oggi sarebbe stato famoso come Zanardi e Bebe Vio”.
Un improvviso malore mentre pedalava in tandem con un amico sul Montello, a Nervesa della Battaglia. È morto così Carlo Durante, 73 anni, campione paralimpico di maratona. Lascia la moglie e le due figlie Chiara e Daniela.
Non vedente, appassionato di sport fin dall’adolescenza, Durante ha partecipato a più di 70 maratone in tutto il mondo con ben tre edizioni di quella di New York, oltre a quelle di Boston, Monaco, Londra, Venezia, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Brescia, Carpi, Torino, Roma, Cesano Boscone, Treviso. Affetto da retinite pigmentosa, malattia che porta alla cecità, ha interrotto la sua attività sportiva fino all’età di quarant’anni quando, ritrovatosi totalmente cieco, è tornato alla maratona grazie al G.P. Montebelluna e alla società sportiva G.S. Non Vedenti di Padova. Pioniere del movimento paralimpico in Veneto, aveva dedicato la sua vita anche all’attività di promozione dello sport per i disabili. Il suo successo più prestigioso resta la maratona alla paralimpiade estiva di Barcellona del 1992 (in 2h50’00 a 46 anni). Sempre nella maratona è stato poi medaglia d’argento nelle paralimpiade estiva del 1996 di Atlanta (in 2h53’31) e di bronzo nella paralimpiade estiva del 2000 a Sidney (in 2h48’45 a 54 anni), oltre che settimo in quella del 2004 ad Atene. Inoltre, è stato medaglia d’oro nella maratona ai Campionati del Mondo a Berlino nel 1994 (in 2h47’26) e quarto ai Campionati Mondiali in Giappone nel 1998. E ancora, è stato vincitore ai Campionati Europei di Maratona per Non Vedenti a Caen nel 1991, a Dublino nel 1993 (in 2h46’39), a Riccione nel 1997 (in 2h57’47) e secondo a Lisbona nel 1999 (in 2h53’12) e a Francoforte nel 2001 nella mezza maratona. Durante, infine, è stato anche Campione italiano dal 1990 al 2004 su tutte le distanze, dai 10.000 metri alla maratona (e detiene anche un record mondiale nella sua categoria stabilito mentre gareggiava nella maratona di Venezia del ‘95 segnando il tempo di 2h29’49) e, grazie ai suoi risultati sportivi, è stato insignito più volte della Medaglia d’oro al merito sportivo (e di quelle di argento e bronzo), oltre che del Leone d’argento conferito dal CONI Regionale Veneto e del Collare d’oro al merito sportivo nel 2015.
Così il Governatore del Veneto, Luca Zaia: «Con Carlo Durante se ne va una figura storica dello sport paralimpico. Non ha potuto vederle perché era affetto da cecità, ma ha vinto medaglie d’oro, d’argento e di bronzo in tutte le più grandi manifestazioni internazionali, a cominciare dalle Paralimpiadi di Barcellona 92, Atlanta 96 e Sidney 2000. Il primo pensiero, e il cordoglio, vanno alla moglie e alle figlie. Avesse compiuto oggi le gesta sportive di allora sarebbe stato un personaggio famoso, come giustamente sono oggi atleti del calibro di Bebe Vio e Alex Zanardi, ma in quegli anni la grandezza dello sport paralimpico non era ancora stata riconosciuta come avrebbe meritato e come è adesso. Rimarrà ugualmente indimenticabile – conclude Zaia – come quei 14 anni filati, dal 1990 al 2004 in cui è stato ininterrottamente campione italiano di tutte le distanze lunghe, dai 10.000 metri alla maratona».