BERNARDO BASILICI MENINI
A pochi giorni dal Salone del Libro due delle stazioni metro che lo dovranno servire non sono accessibili a chi ha problemi motori. Gli ascensori di Lingotto e di Italia ’61, le due fermate più vicine alla kermesse, sono fuori uso. Nel caso del primo si tratta dell’elevatore esterno, nel caso del secondo di quello che porta dalla banchina che c’è per i treni che vanno in direzione Fermi verso il primo piano. A questi si aggiungono gli ascensori esterni di Dante e di Porta Nuova, anche se nel caso della principale stazione cittadina va detto che ci sono diversi apparecchi simili che la servono. «Per quanto riguarda Lingotto e Italia ’61 faremo in modo che almeno in una delle due stazioni il problema sia risolto prima dell’inizio del Salone», hanno spiegato ieri i funzionari di Gtt. Insomma, l’azienda lavora per ripristinarli per evitare la figuraccia durante uno degli eventi più importanti della città
A saltare all’occhio non è tanto il numero degli impianti fuori uso (si tratta di quattro su 73 totali, 30 dei quali esterni), quanto il fatto che le fermate in questione siano praticamente off limits per chi ha una disabilità. Proprio i funzionari del Gruppo torinese trasporti hanno parlato di una situazione “inaccettabile”, e da viale Turati si mormora di azioni legali verso Schindler, l’azienda che effettua le manutenzioni. Come mai? Per i guasti ripetuti e per le lunghe attese per la riparazione: Lingotto e Dante hanno un’attesa prevista per i ricambi di dieci settimane. Situazione simile per Italia ’61, dove il problema sarebbe un ritardo nella consegna dei pezzi mancanti.
Se la metro, così, è un terreno a ostacoli per chi ha una disabilità, le cose vanno meglio sul trasporto di superficie, almeno in prospettiva. Sempre secondo i funzionari Gtt, dal 2022 il 100% dei bus è dotato di pavimento ribassato e rampa per le sedie a rotelle, mentre leggermente più bassa (intorno al 92%) è la presenza dei segnalatori vocali di fermata. Cifre in grossa crescita rispetto al 2008, quando i mezzi accessibili erano circa la metà della flotta. Peggio i tram: solo il 65% ha rampe e gli annunci di fermata anche se si tratta di dati in crescita rispetto al 2008. Buone notizie sul versante dell’annoso problema dei posti per le carrozzine sui mezzi, fino a oggi solo uno, con grossi problemi per l’utenza. Nel 2022 è andato avanti il lavoro per raddoppiarli e ad oggi circa il 50% dei tram più recenti ne ha due. L’accessibilità sulle fermate, invece, va a due velocità: bene nella rete urbana del comune (2.018 fermate accessibili sulle 2.400 totali, circa l’84%), male nella rete suburbana, dove delle 1.378 fermate solo il 928 (il 67%) è accessibile.