La disabilità non deve essere un ostacolo

È un po’ questo il mantra dell’associazione Diversamente Disabili (Di.Di.Diversamente Disabili Onlus) che dal 2015 porta avanti il percorso di patenti As, Patenti A Speciale, per permettere a chi ha una disabilità di poter tornare a guidare un mezzo a due ruote. Un impegno di cui si occupa il presidente e pilota motociclistico paralimpico Emiliano Malagoli, col supporto di BMW Motorrad, per riparare a quella che lui definisce “una grande ingiustizia”. “Qualsiasi normodotato può recarsi in ogni scuola guida e trovare il mezzo per esercitarsi e fare l’esame. Una persona con disabilità, al contrario, non aveva questa possibilità, pertanto doveva sostenere una spesa di migliaia di euro per acquistare un mezzo, adattarlo e omologarlo alle proprie esigenze solo per presentarsi all’esame, senza sapere se sarebbe riuscito a prendere la patente. Inoltre la scelta del mezzo era comunque limitata”.

Il progetto Patenti As

Chi si rivolge all’associazione per intraprendere il progetto Patenti As vengono fornite tutte le informazioni necessarie, “dalla commissione medica al corso e all’esame finale. In questi anni, con le varie motorizzazioni abbiamo rilasciato circa 100 patenti speciali, di cui 15 quest’anno: un traguardo molto importante per ridare mobilità e indipendenza a ragazzi con disabilità, specialmente a coloro che vivono in grandi città dove muoversi e trovare parcheggio con un’auto è ancora più complicato”. Il parco mezzi del progetto comprende attualmente quatto moto, tra cui una Suzuki e una BMW con cambio meccanico multiadattate, grazie alla collaborazione con Handytech. “Queste due moto – spiega Malagoli – coprono tre disabilità per chi vuole il cambio meccanico. Disabilità al braccio sinistro con tutti i comandi spostati a destra, gamba destra con freno posteriore a pollice e gamba sinistra con la pulsantiera del cambio da utilizzare con la mano sinistra. Oltre a queste abbiamo due Aprilia Mana con cambio automatico e sequenziale, una con tutti i comandi a destra per chi ha disabilità al braccio sinistro o gamba sinistra, ed una con tutto a sinistra per chi ha una disabilità al braccio destro”.

Gli esami

Oltre a dare supporto burocratico, aiutando “i ragazzi con la documentazione necessaria per far valere i propri diritti durante la visita in commissione medica e sulle certificazioni delle protesi”, l’associazione collabora con varie motorizzazioni in Italia, effettuando corso ed esame in due giorni, “Oltre alla moto forniamo il materiale tecnico per l’esame: guanti, casco, giubbotti. Se invece qualcuno apre la pratica in un’altra motorizzazione, mi sposto io con il mezzo adattato appositamente per la disabilità della persona interessata”. E per quanto riguarda l’esame, “è identico a quello di un normodotato”.

 

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