I quattro atleti disabili bloccati per dieci ore sul treno Roma-Lecce (senza nemmeno l’aria condizionata)

I ragazzi dell’associazione Lupus 2014 avevano partecipato alle gare di boccia paralimpica a Roma. Si è reso necessario l’intervento dei vigili del fuoco

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Un viaggio in treno durato dieci ore, in una carrozza senza elettricità e senza accesso ai bagni. È l’odissea di quattro atleti con disabilità, bloccati sull’Intercity Roma-Lecce per un guasto tecnico del convoglio. I ragazzi dell’A.S.D. LUPUS 2014 stavano tornando a casa, la sera del 22 maggio, dopo aver partecipato alle gare di boccia paralimpica a Roma.

L’intercity 8815 sul quale viaggiavano ha subito un guasto tecnico che ha costretto il convoglio a fermarsi per ben tre volte lungo la tratta Roma/Lecce. Nella stazione di Fasano, dove il treno è stato fermo per più di due ore, la situazione si era fatta talmente insostenibile che, su richiesta della responsabile dell’associazione, il capotreno ha chiamo i vigili del fuoco, visto che la stazione di Fasano non è dotata di carrello per disabili e i quattro non potevano spostarsi da soli.

Come riporta Repubblica, i primi disagi erano stati già registrati nei punti d’accoglienza della sala blu a Roma, dove il servizio prevede un accompagnatore per disabile. “Alla stazione Termini invece – raccontano i portavoce dell’associazione – su 4 accompagnatori si sono presentati in due e si sono rifiutati di portare il bagaglio”. Il viaggio, che doveva durare circa cinque ore, è stato invece lungo il doppio, e sul treno mancava l’aria condizionata e i servizi igienici erano anche fuori uso.

Poco dopo, inoltre, gli atleti hanno iniziato ad accusare malessere per mancanza di circolazione d’aria. “Il capotreno – racconta ancora l’associazione – ha chiamato il 118 che ha rifiutato la chiamata e successivamente sotto nostra richiesta, e su sollecito della deputata Patrizia Marrocco che era anche lei in viaggio, sono stati chiamati i vigili del fuoco. Prontamente sono intervenuti i pompieri che hanno prelevato con cura i ragazzi, hanno scherzato con loro e alleggerito la situazione”.

La vicenda rimanda – certo per motivi differenti, per fortuna – a quella dei 27 disabili che a Genova, lo scorso aprile, furono costretti a scendere dal treno nonostante avessero prenotato i loro posti (che erano stati occupati da altri passeggeri visto il guasto ad un altro treno).

 

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