“Non si è trattato di un atto discriminatorio nei confronti delle persone disabili”. L’associazione Haccade mette la parola fine alla vicenda che ha visto protagonisti una trentina di ragazzi disabili che insieme ai loro accompagnatori, non sono riusciti a salire sul treno in partenza da Principe verso Milano lo scorso 18 aprile.
di Francesco Li Noce
La notizia era stata diffusa direttamente dalla Regione, che in una nota con tanto di dichiarazioni del presidente Giovanni Toti e dell’assessore ai trasporti Gianni Berrino, stigmatizzava il comportamento dei passeggeri che si erano rifiutati di lasciare il posto ai disabili.
L‘associazione Haccade, che accompagnava i ragazzi disabili, aveva però chiarito da subito che le responsabilità erano semmai di Trenitalia, e con un post pubblicato sulla propria pagina Facebook ribadisce che quanto accaduto non sarebbe un atto discriminatorio.
“L’associazione Haccade! A.P.S. – si legge – come noto è stata coinvolta nei fatti accaduti il giorno lunedi 18 aprile c.a. presso la stazione di Genova Piazza Principe; esperienza spiacevole di cui si è parlato abbondantemente. L’associazione ha deciso di rivolgersi a LEDHA per avere un supporto nella gestione della comunicazione e in eventuali azioni future con il fine unico di tutelare tutte le persone coinvolte e l’associazione stessa, con la volontà di offrire la narrazione reale dei fatti, rispettando il diritto di cronaca e la trasparenza dell’informazione.
Lunedi 18 aprile siamo arrivati alla stazione di Genova Piazza Principe con un’ora di anticipo rispetto al treno regionale veloce 3075 delle ore 15.48 che avremmo dovuto prendere per recarci a Milano Centrale. Il personale di assistenza presente con noi al binario ci informa di generici sovraffollamenti dei treni, come spesso ci siamo sentiti dire in passato, e propone, a noi come agli altri passeggeri sul marciapiede, di viaggiare con un autobus. L’autobus non garantiva la discesa alle fermate intermedie, pertanto non abbiamo potuto accettare l’offerta, in quanto era previsto che una persona del gruppo sarebbe dovuta scendere alla fermata di Milano Rogoredo.
Il treno è arrivato al binario colmo di passeggeri ammassati in piedi sia nei vagoni che nei passaggi tra una carrozza e l’altra, rendendo impossibile la salita del gruppo, nonostante l’intervento del personale di Trenitalia a bordo. Nel mentre, il gruppo riceveva dimostrazioni di solidarietà dagli stessi viaggiatori ammassati sul vagone che vivevano lo stesso disagio. A quel punto lo stesso personale presente nel treno ci comunicava, dopo mezz’ora dall’arrivo del treno, che lo stesso sarebbe ripartito e che la nostra unica soluzione era quella di prendere un autobus che avrebbe
effettuato tutte le fermate previste dal RV. Siamo giunti a Milano più di due ore dopo l’arrivo previsto, in un autobus privo di servizi igienici e in condizioni climatiche non adeguate e senza informazioni precise su che lato della Stazione Centrale di Milano saremmo arrivati (informazione necessaria per avere assistenza una volta scesi e per comunicarlo alle famiglie delle persone del gruppo).
L’autobus si è fermato in Piazza Duca D’Aosta in una fermata dei bus ATM. Alla discesa non era presente nessun servizio di assistenza, nonostante fosse prevista. L’associazione Haccade! non intende dar seguito all’accaduto, la nostra posizione è quella di non procedere contro nessuno. Non identifichiamo l’accaduto come atto discriminatorio nei confronti di persone disabili.
I nostri ospiti, si auto rappresenteranno con il supporto delle loro famiglie se riterranno di farlo,
relativamente al disagio che loro e gli altri passeggeri presenti hanno subito, per loro restiamo a disposizioni. Il Direttivo dell’associazione Haccade! A.P.S”.