Un progetto che ha portato gioia
“Chi ne ha beneficiato è stato felice” racconta Silvia Pistolato, mamma di Nicola, ora tredicenne, volto della campagna per raccogliere i fondi e primo bambino in sedia a rotelle ad avere inaugurato il servizio. “Davanti alla possibilità di contribuire a una cultura dell’inclusione bisognerebbe mettere da parte i propri risentimenti, fare un passo indietro per poi riprendere il dialogo. Questo progetto era bellissimo e ha portato tanta gioia a chiunque lo abbia provato”. Nel corso degli anni oltre un centinaio di persone con disabilità ha potuto infatti ammirare le meraviglie della città dall’acqua, vivendo un’esperienza che mai avrebbero immaginato.
La storia di questo sogno inizia qualche anno fa quando due gondolieri, Alessandro Dalla Pietà ed Enrico Greifenberg, fondano la onlus Gondola4All rendendo possibile quello che sembrava impossibile. L’idea viene accolta con grande clamore e lodata dall’Europa e dall’Onu. In quel pontile e in quella pedana risiede la concreta possibilità di fare un passo in più verso le pari accessibilità e di realizzare magari un percorso con più approdi a Venezia, ma anche in altre città sull’acqua. Quel progetto insomma rappresenta una nuova modalità di abbattere le barriere architettoniche ed è pure sostenibile: Roberto Rein realizza il pontile in plastica riciclata e Nicola Fadiel fornisce la pedana.
Un sogno mancato per un soffio
Il pontile speciale viene collocato vicino a piazzale Roma, l’ultimo punto prima della città d’acqua dove possono ancora arrivare autobus e auto. In pratica chiunque arriva dalla terraferma può raggiungere il servizio senza dover fare dei ponti. Il progetto costa 130 mila euro e riceve 50 mila euro dalla Regione Veneto, ma si impantana quando uno sponsor all’ultimo momento si ritira, lasciando un buco da 42 mila euro che risucchierà il sogno. Questo buco inizia a essere la causa di incomprensioni e litigi sulla gestione e sulla manutenzione del progetto, acuite poi dalla pandemia e dall’assenza di una regia. Pochi mesi prima del lockdown il pontile, dopo screzi tra gondolieri e proprietario del pontile, viene smontato e il progetto dimenticato e abbandonato.
Oggi tutti i soggetti raccontano di averci tenuto tanto al sogno e di sentirsi amareggiati per come sono andate le cose. Là dove un tempo c’era il servizio Gondola4All, oggi si sta costruendo un pontile per i gondolieri. “Ci abbiamo creduto al progetto, ma è andata a finire come nessuno voleva” spiega Andrea Balbi, portavoce dei gondolieri, che rassicura: “Il fatto che si stia costruendo un pontile che non potrà ospitare qui il progetto non significa che non ci sia lo spazio in un altro posto”. Stesso dispiacere per Rein che si è dovuto accollare le spese e che sarebbe disposto anche a dimezzarle pur di vedere di nuovo il progetto partire: “Ci ho tenuto tantissimo, i pezzi ci sono, i pontili e la pedana sono pronti, basta ritirarli fuori dal magazzino”.
Se nessuno interverrà per pagare quella somma e coordinare il ripristino del servizio, chi è in sedia a rotelle dovrà rinunciare a un’esperienza unica e tornare a sognare come sarebbe Venezia vista dall’acqua.