Dodici famiglie hanno scelto di rivolgersi a un legale. Oggi il tema in commissione Trasparenza, assenti i due assessori a Mobilità e Scuola
Se il quadro generale non cambia subito scatterà la denuncia per interruzione di pubblico servizio. Per il momento c’è una diffida sui tavoli di Comune, Regione Lazio e Asl Roma 1. Il trasporto disabili non sta funzionando come dovrebbe, i mezzi non bastano per tutti gli utenti e troppe famiglie che ne hanno diritto finiscono per restare a casa. Come le dodici assistite dall’avvocato Giuseppe Pecorilla. “La società Tundo spa, che dovrebbe gestire il servizio, senza preavviso non avrebbe dato corso ai doveri assunti con l’aggiudicazione dell’appalto o comunque non lo sta svolgendo secondo le esigenze predette e già segnalate ai competenti uffici” si legge nella diffida che RomaToday ha potuto visionare. “Una sospensione che si è verificata in assenza di qualsivoglia oggettiva giustificazione e nella mancata progettazione di soluzioni sostitutive volte ad attenuare i prevedibili disagi”. Già, un caos generale che sta coinvolgendo una platea ben più ampia delle dodici famiglie che hanno deciso di risolvere la questione per le vie legali.
Affidataria del servizio tramite bando, lo ricordiamo, è la Tundo spa. Nelle ultime settimane oggetto di proteste e lamentele causa numero insufficiente di auto a disposizione per effettuare il trasporto (a chiamata, individuale, o collettivo – anche scolastico – con pulmini). In tanti hanno dovuto rinunciare a spostamenti essenziali, come quelli nei centri di riabilitazione per le terapie.
Alla base dei disservizi una serie di criticità legate al quadro finanziario della Tundo, come spiegato in una relazione datata 13 ottobre fornita dal dipartimento Mobilità alle commissioni Mobilità e Scuola, e a un contenzioso legale che investe Roma Capitale. Il Comune ha infatti ricevuto un decreto ingiuntivo per oltre un milione di euro di fatture passate non pagate, o meglio pagate per errore dal dipartimento Scuola direttamente a Tundo invece che alla legittima cessionaria del credito, la società Atals spa. Somma che Tundo non ha mai restituito al Comune. Un contenzioso che ha costretto attualmente gli uffici a bloccare parte degli attuali pagamenti all’affidataria. Un caos generale con ricadute a cascata sull’intera organizzazione sella società e quindi del servizio, a partire, si legge nella relazione, dalla “mancata corresponsione degli stipendi ai dipendenti”.
Criticità pesanti subite dagli utenti più fragili, specialmente nel trasporto individuale a chiamata. Qui il dipartimento parla proprio di “quadro emergenziale” dovuto alla riduzione delle vetture. A disposizione ci sono quelle delle altre tre cooperative Taxi iscritte all’albo per la fornitura del servizio ma quasi nessuna è attrezzata con la pedana necessaria per chi si muove in carrozzina. E ora il Comune prova a correre ai ripari. È stato infatti riaperto l’albo per consentire ad altri operatori di iscriversi ed è pervenuta la domanda da una nuova società che fornirà a stretto giro 10 nuove vetture fornite di pedana. A breve poi, assicurano gli uffici, un’altra azienda si iscriverà incrementando ulteriormente i mezzi.
Il tema è stato affrontato oggi in una seduta di commissione Trasparenza, ma i due assessori a Mobilità e Scuola, Pietro Calabrese e Veronica Mammì, invitati alla seduta, non si sono presentati. “È un’assenza vergognosa” commenta il consigliere di Fratelli d’Italia Francesco Figliomeni. “La giunta 5 Stelle continua a brancolare nel buio con errori gravissimi tra pagamenti di ingenti somme che sono stati effettuati a soggetti sbagliati, come nel caso del dipartimento scuola, e finanziamenti cospicui persi per non aver saputo spendere nemmeno un euro come nel caso del dipartimento politiche sociali, strutture entrambe sotto la gestione dell’assessora Mammì che evidentemente dimostra assoluta inadeguatezza a svolgere un ruolo così delicato”.
“La situazione è critica da ogni punto di vista ed è grave l’assenza di rappresentati della Giunta comunale” dichiara il consigliere Pd e presidente della commissione Trasparenza Marco Palumbo. “Ci aspettiamo risposte politiche precise e un immediato intervento sia dal punto di vista amministrativo, sia per quanto riguarda l’ottimizzazione dei servizio alle persone disabili che, proprio in questo momento di grave crisi, non possono aggravare la loro situazione di isolamento a causa delle inefficienze dell’amministrazione comunale”.