Tagli ai disabili in Lombardia. Fish: “Presa direzione sbagliata”

Il presidente Falabella si appella alla ministra Locatelli perché “ponga immediato rimedio alla indescrivibile situazione che si sta generando nel nostro paese”. Il provvedimento colpisce almeno 11mila persone con disabilità in Lombardia

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ROMA –  “Solleciteremo il ministro competente affinché ponga immediato rimedio alla indescrivibile situazione che si sta generando nel nostro paese. È ormai matura la convinzione che non si possa solo più fornire singoli servizi di assistenza o sostegni, ma che a questi debbano concatenarsi anche interventi per rendere attiva la partecipazione delle persone con disabilità ai contesti di vita di tutti. Se non ora quando? Le persone con disabilità e le loro famiglie non possono più attendere”. A dirlo il presidente Fish Vincenzo Falabella. Il riferimento è alla decisione della Regione Lombardia di tagliare il contributo economico ai familiari di persone con disabilità gravissima. Una misura che recepisce quanto previsto dal Piano nazionale per la non autosufficienza a firma dell’ex ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, sulla base del lavoro dell’allora commissione istituita presso il ministero. “Quel provvedimento prevede la conversione del sostegno economico in servizi erogati da Enti territoriali” ricorda Fish che già nel 2022 aveva denunciato che questa scelta avrebbe creato difficoltà per le persone con disabilità e le loro famiglie. Difficoltà che sul piano economico e strutturale stanno colpendo potenzialmente circa 11mila persone con disabilità gravissima residenti in Lombardia. “Per questo sosterremo le azioni che Fish Lombardia (Ledha) e altre Federazioni regionali vorranno avviare con le rispettive regioni al fine di porgere un argine a tale situazione pregiudizievole per le perone con disabilità e per le loro famiglie – spiega l’associazione -. Per garantire i diritti umani alle persone con disabilità non autosufficienti è necessario stanziare risorse adeguate e non invece lasciare il tutto alla sola e mera erogazione di servizi peraltro standardizzati e non condivisi e partecipati. La parcellizzazione delle competenze e degli interventi hanno ripercussioni negative sulla vita materiale delle persone con disabilità ed i loro familiari e questo precedente della regione Lombardia potrebbe avere un effetto deflagrante in tutto il nostro Paese e portare altre Regioni a percorrere questa strada, abbiamo notizie da altre regioni non del tutto rassicuranti. Decisioni analoghe a quelle assunte dalla Lombardia stanno per essere vagliate dalla Regione Campania che si sta già muovendo in questa direzione. Ciò potrebbe creare un effetto a catena, creando così ulteriori gravi disservizi alle persone con disabilità, in più aree del Paese”.

Redazione Redattore Sociale

 

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