Le bollette aumentano, la spesa al supermercato anche. Poi ci sono da pagare il mutuo, i libri di scuola, i farmaci, la benzina per la macchina.
Per le famiglie italiane quella del carovita causato dalla galoppante inflazione è una morsa nella quale si cerca di barcamenarsi. Ma non tutte le spese sono comprimibili o sacrificabili: quella dell’assistenza ad anziani o persone non autosufficienti, ad esempio. E’ così che la badante, la colf o la babysitter diventano figure che non tutti si possono permettere.
A fare i conti per comprendere l’entità dell’impatto dell’inflazione sulla spesa familiare per colf e badanti è Assindatcolf (Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico), in collaborazione con Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, presnetando i dati nel paper pubblicato del Rapporto 2023 “Family (Net) Work – Laboratorio su casa, famiglia e lavoro domestico“, presentato alla Camera dei Deputati.
GLI EFFETTI DEL CAROVITA SUL WELFARE FAMILIARE
Da un’indagine presso i propri associati, l’associazione ha elaborato una stima: dai dati è emerso che nei primi 6 mesi dell’anno la spesa che le famiglie hanno sostenuto per servizi domestici è mediamente aumentata di 58 euro al mese (+7,8%), passando da 733 di gennaio a 791 di luglio.
Nel dettaglio, la retribuzione corrisposta mediamente alla colf è passata da 546 euro netti di gennaio ai 561 di luglio; della baby-sitter da 747 a 859, mentre per le badanti, l’incremento netto si avvicina ai 100 euro, passando da 1.146 a 1.224.
Tale balzo in avanti ha causato ricadute sulla spesa, diventata insostenibile per il 36,9% delle famiglie: a gennaio dello stesso anno la percentuale era del 25,6%. Più in difficoltà i nuclei a basso reddito, dove la quota di quelli che hanno dichiarato insostenibile la spesa è cresciuta in 6 mesi passando dal 67,1% di gennaio al 79,7% di luglio.
LE PROPOSTE PER SOSTENERE LE FAMIGLIE
Come far fronte, quindi, a queste difficoltà pratiche delle famiglie? La proposta di Assindatcolf punta in primis sull’alleggerimento del carico fiscale per le famiglie. L’Associaione da tempo chiede interventi in questo senso. La proposta è per l’inserimento di una totale deduzione del costo che i datori sostengono per colf, badanti e baby sitter. Ma non solo. Spiega Andrea Zini, presidente di Assindatcolf: “(…) Rimane il fatto che una spesa irrinunciabile come quella per la non autosufficienza e per i bambini non tutti possono permettersela. È quindi fondamentale che a fianco della deducibilità fiscale si dia spazio ad un assegno unico più sostanzioso e che arrivi presto la Prestazione universale per la non autosufficienza. Contiamo che già nella Legge di Bilancio vi siano indicazioni chiare in questa direzione: pensiamo al raddoppio della deducibilità dei contributi Inps, al finanziamento della Prestazione universale, ed anche all’inclusione dei lavoratori domestici nell’abbattimento del cuneo fiscale e contributivo” dichiara
Redazione Disabili.com