Due operatori sociosanitari e un educatore di una onlus con sede nell’area urbana di Rossano, in provincia di Cosenza, sono stati posti agli arresti domiciliari con l’accusa di maltrattamenti nei confronti di persone disabili. Agli indagati si imputano reiterati atti di vessazione e di violenza sia fisica che psicologica nei confronti di ragazzi diversamente abili seguiti nel centro diurno. Secondo gli inquirenti il clima che si respirava all’interno della onlus è quello di terrore, sadismo, crudeltà
L’indagine, condotta dalla Procura di Castrovillari attraverso l’ausilio di riprese audio e video e servizi di osservazione, portata avanti dall’autunno 2021 all’aprile 2022, ha documentato come per mantenere il controllo della struttura si facesse sistematicamente ricorso all’intimidazione e alla violenza, maltrattamenti che “hanno ingenerato un vero e proprio clima di terrore tra i ragazzi, al fine di consolidare il proprio potere all’interno della struttura stessa, alternando minacce, aggressioni vere e proprie, nonché la famigerata terapia del dolore, utilizzata in particolare su una delle vittime da parte di uno degli arrestati, non solo per scopi educativi ma per sfogare i propri istinti sadici”.
Secondo gli inquirenti questi comportamenti “acquistano maggiore gravità, in quanto realizzati da coloro che avrebbero dovute tutelare persone caratterizzate da particolari fragilità psichica”. L’accusa per i 3 arrestati è di maltrattamenti per aver compiuto azioni violente, fisiche e psicologiche, o di non essere intervenuti, avendone l’obbligo giuridico, per impedire questi comportamenti.