«Disabili maltrattati». Chiuse le indagini

Avviso notificato a sette educatori dell’Anaconda. Dieci gli ospiti del centro diurno che avrebbero subito minacce e percosse

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L’inchiesta sui presunti maltrattamenti sui disabili del centro diurno L’Anaconda è arrivata al capolinea. La Procura della Repubblica di Varese, infatti, ha notificato l’avviso di chiusura delle indagini ai sette educatori coinvolti nell’inchiesta dei carabinieri. Confermate tutte le accuse ipotizzate nella prima fase dell’inchiesta, che aveva portato il Gip del Tribunale, a luglio 2021, a emettere un’ordinanza che vietava ai dipendenti indagati di avvicinarsi alle persone offese, dieci tra bambini e ragazzi di età compresa fra 10 e 20 anni.

Tutti e sette sono accusati di maltrattamenti: «Offese verbali, strattonamenti, minacce, percosse». Quattro di loro devono rispondere anche di abbandono di persone minori o incapaci; a tre viene contestato pure il reato di lesioni colpose perché, lasciando da soli i disabili oppure non accudendoli come dovuto, non avrebbero impedito che si facessero del male.

A sei mesi dalle perquisizioni dei militari dell’Arma nella struttura di via Rainoldi, il pubblico ministero Giulia Floris ha messo a disposizione degli indagati e dei loro difensori tutto il materiale dell’inchiesta. A partire dalle immagini delle telecamere nascoste dagli inquirenti per due mesi, tra marzo e giugno dello scorso anno, per documentare ciò che accadeva all’Anaconda quando gli educatori rimanevano soli con i disabili. Immagini che – scrisse il Gip nell’ordinanza – mostravano «condotte verbalmente e fisicamente violente».

Gli indagati hanno ora venti giorni di tempo per presentare memorie, documenti, materiale relativo a indagini difensive, oppure chiedere al pm altri accertamenti. Ma possono anche rilasciare dichiarazioni spontanee o sottoporsi all’interrogatorio.

Poi la parola tornerà al sostituto procuratore che a quel punto potrà esercitare l’azione penale, chiedendo il rinvio a giudizio, oppure – se dovessero emergere nuovi elementi in grado di farle cambiare idea – proporre l’archiviazione del procedimento per uno o più indagati.

 

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