“Questa nuova ondata pandemica spinge nuovamente il governo e gli enti locali ad avvicinarsi sempre più all’ipotesi della DAD. Ma cari amministratori fate attenzione ai risvolti socio famigliari che mettete in atto.

I disabili a casa rendono prigionieri il più delle volte, caregiver e familiari”.

Lo dichiara in una nota il presidente dell’ Associazione A.L.M. Ileana Argentin. 

Contenere momenti educativi scolastici è possibile per chi, anche se con difficoltà, non ha patologie, pensate invece come può essere complicato tenere un ragazzo con deficit mentali o cognitivi , senza insegnanti di sostegno davanti ad un computer in casa“, prosegue Argentin.

L’intera famiglia diventa vittima di un meccanismo insano che non permette neanche agli eventuali fratelli e sorelle di seguire la DAD. Cercate compromessi, inventatevi qualcosa ma non abbandonate questi “genitori” non solo al rischio contagio ( come tutti gli altri cittadini ) ma anche allo stress e alla solitudine delle loro già complesse quotidianità“, conclude.

 

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