ÈLuciana Littizzetto la protagonista della puntata inaugurale della terza stagione di “A spasso con te”, il programma nato all’interno di Geo, su Rai Tre, grazie all’iniziativa di Fiamma Satta.
di Marco Drogo
In questo spazio la voce storica di Radio2, giornalista e scrittrice chiede ad alcune personalità del mondo della cultura e dello spettacolo di essere accompagnata in luoghi a loro cari raccontandoli e raccontandosi.
Luciana Littizzetto in “A spasso con te”
La finalità del programma è quella di dimostrare che “la disabilità fa parte della vita e del nostro convivere sociale. Certamente non è auspicabile ma può capitare. Per questo non deve creare imbarazzo, generare paura o suscitare compassione.
Nella puntata che è andata in onda lunedì 8 novembre alle ore 16, disponibile su Raiplay a questo indirizzo, la comica torinese spinge la sedia a rotelle della giornalista romana durante una passeggiata tra le vie e le bellezze del centro torinese.
Lungo il percorso, mentre si parla del paesaggio, dell’arte e della vita, si attraversano alcuni dei luoghi iconici di Torino.
Tra questi ci sono: il Santuario della Consolata, la Cappella del Guarini a Palazzo Reale, il luogo dove era custodita la Sacra Sindone, quest’anno restituita al pubblico dopo un lungo restauro. Giunte alla Sala dei Re del Museo Egizio c’è l’incontro con il Direttore Christian Greco, la visita prosegue con la Mole Antonelliana e la sua meravigliosa terrazza panoramica.
Un bel modo di raccontare la città ai torinesi e ai turisti (Qui trovate la puntata completa).
Nell’ultima puntata di “Che tempo che fa”, domenica 7 novembre, Littizzetto si era espressa contro “L’Inps che vuole togliere l’assegno d’invalidità ai disabili che lavorano e guadagnano almeno 4931 euro all’anno. Che fanno poi 400 euro al mese.”
Tramite una delle sue lettere aveva poi sostenuto l’impegno del ministro del lavoro Orlando che ha promesso di risolvere la questione: “Altro che togliere l’assegno. Arrotondiamo. Facciamo 300. Non 287…che fai anche fatica a fare i conti. Fai cifra tonda. Anzi 350. 350 tagliamo la testa al toro. Butta dentro, aggiungi, Orly, tanto non sono soldi tuoi, sono soldi nostri, quindi abbonda, tira fuori la pecunia, che darli a chi ne ha bisogno è il modo migliore di spenderli…”, aveva concluso.