Non sarà solo una struttura senza barriere architettoniche. Sarà di più. Sarà un “hotel” accessibile a tutti, dove ognuno potrà sentirsi a casa, dove ad essere abbattute saranno per lo più le barriere mentali.

di Alessia Guerrieri

L’impresa è ambiziosa, ma ha la missione di fare cultura nel mondo del turismo e dell’ospitalità. Si chiamerà “Casa Roma”, il progetto che vede come partner Piccola Casa della Divina Provvidenza – Cottolengo e Xenia spa Società Benefit nel recupero della struttura ricettiva a pochi minuti da Piazza San Pietro (via di Villa Alberici). Un piano, che dovrebbe prendere il via a gennaio 2022 e terminare due anni più tardi proprio per il Giubileo 2025, dal valore di quasi 7 milioni di euro che porterà a rendere a misura di tutti le 80 camere con percorsi specifici per sordo-ciechi e autistici, valorizzazione delle vedute, tappeti mobili, spazi per la socialità ed il benessere.

 

L'attuale struttura del Cottolengo che verrà ristrutturata

L’attuale struttura del Cottolengo che verrà ristrutturata – Ufficio stampa Cottolengo-Xenia

«Abbiamo voluto questa opera che vediamo come opportunità per portare un’idea innovativa e vera – ha spiegato don Carmine Arice, padre generale della Piccola Casa della Divina Provvidenza Cottolengo, nel presentare il progetto “Casa Roma” – un progetto che volevamo arrivasse a fare cultura nell’accoglienza e rispondesse alle nuove esigenze di turismo, viaggi di lavoro o di salute di ogni tipologia di persone».

 

Alcuni dettagli di come avverrà la ristrutturazione

Alcuni dettagli di come avverrà la ristrutturazione – Ufficio stampa Cottolengo-Xenia

Pensiamo ad un disabile. Per loro organizzare un soggiorno in una città d’arte o partecipare a un grande evento può essere un’impresa non semplice. Ogni albergo ha due o tre stanze attrezzate per ospitare i diversamente abili, numeri insufficienti per far fronte alle richieste. Una difficoltà sottolineata anche da monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, insieme al fatto che «la cultura vive all’interno del popolo che trasmette cultura. Ecco perché Casa Roma può diventare un segno concreto con cui dimostrare la dimensione della accoglienza verso tutti. Dobbiamo essere capaci di creare cultura anche attraverso dei segni concreti». Il primo, ricordato da suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale delle persone con la disabilità della Cei, è pensare «Casa Roma come un segno di dignità il diritto e il riconoscimento delle persone con disabilità in quanto persone, turisti e clienti».

Un momento della presentazione di Casa Roma

Un momento della presentazione di Casa Roma – Ufficio stampa Cottolengo-Xenia

Sale riunioni, servizi ristorativi, spazi concepiti e progettati con design innovativo e livelli elevati di bellezza e funzionalità. Questo piccolo gioiello di accoglienza a fine lavoro verrà gestito da Panfilia, una società per il 55% del Cottolengo e per il 45% di Xenia spa. Per un’impresa come Xenia – conclude Ercolino Ranieri, presidente e amministratore delegato di Xenia spa – che «ha il turismo e l’ospitalità come vocazione e che da oltre trent’anni ne ha fatto il proprio business, Casa Roma è un progetto che conferisce un senso nuovo alla storia aziendale e apre un orizzonte dai paradigmi molto diversi».

 

 

Alcuni dettagli di come avverrà la ristrutturazione

Alcuni dettagli di come avverrà la ristrutturazione – Ufficio stampa Cottolengo-Xenia

 

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