Assegno d’invalidità per chi lavora, verso una soluzione

In arrivo un emendamento su proposta del ministro Orlando al Dl fiscale che dovrebbe riportare il riconoscimento dell'assegno di invalidità alle persone disabili, indipendentemente dallo svolgimento di un'attività lavorativa. Associazioni soddisfatte e in attesa

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ROMA – “Su proposta del ministro del Lavoro, Andrea Orlando, in sede di conversione Dl fiscale sarà presentato un emendamento che riporterà il riconoscimento dell’assegno di invalidità ai disabili, indipendentemente dallo svolgimento di un’attività lavorativa. L’emendamento, riportando ad una corretta applicazione la normativa vigente, prevede che l’assegno mensile di invalidità dovrà essere riconosciuto a prescindere dallo svolgimento di un’attività lavorativa, dove quest’ultima non determini il superamento del limite di reddito considerato come condizione per l’accesso alla prestazione dall’attuale normativa”.

La notizia, diffusa dall’Ansa ieri, in serata, raccoglie la soddisfazione della associazioni che in queste settimane hanno sollevato la questione e aperto un confronto con i ministri per la disabilità e il lavoro, Erika Stefani e Andrea Orlando.

“È stata diramata nella serata di ieri la notizia circa la previsione da parte del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, di un emendamento volto ad eliminare l’incompatibilità emersa con la pubblicazione del messaggio INPS n. 3495 . – scrive Anffas – L’emendamento, che dovrebbe arrivare in sede di conversione in legge del Dl fiscale, sarà infatti volto a riconoscere l’assegno di invalidità alle persone con disabilità, indipendentemente dal fatto che esse svolgano o meno un’attività lavorativa, riportando ‘ad una corretta applicazione la normativa vigente’”. La risposta del ministro Orlando rispecchia “quanto auspicato da Anffas di concerto con Anmic, Ens e Uic nell’ambito del Tavolo Inps sulla disabilità che è stato istituito lo scorso 7 settembre per favorire e promuovere il dialogo con l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale sulle questioni inerenti alla disabilità”, sottolinea l’organizzazione che “esprime grande soddisfazione per le prospettive future che tale emendamento sembrerebbe apportare ai fini di una positiva soluzione della situazione” e annuncia che seguirà gli eventuali aggiornamenti.

“Una buona notizia”, commenta  Nazaro Pagano, presidente dell’’Associazione nazionale mutilati e invalidi civili (Anmic) e presidente pro-tempore anche della Federazione tra le Associazioni nazionali delle persone con disabilità (Fand), a Ilfattoquotidiano.it: “Ora però attendiamo che l’importante emendamento correttivo – annunciato ieri dal ministro Orlando in sede di conversione al disegno di Legge fiscale – possa riportare la tranquillità e la certezza del diritto in tante famiglie, restituendo subito il diritto all’assegno di invalidità a tante donne e uomini disabili che svolgono piccoli lavori”.

“C’è stata sinergia e un’azione congiunta per evitare un ulteriore strappo tra le istituzioni e i cittadini con disabilità e le loro famiglie –  commenta Vincenzo Falabella, presidente della Fish, su Vita – Siamo stati cuscinetto e ammortizzatore delle istanze e delle rivendicazioni delle persone con invalidità. Mi auguro che l’Inps nel frattempo abbia inviato alle sedi territoriali una comunicazione che le inviti a temporeggiare, in vista della definitiva soluzione della questione”.

Bene il ritorno dell’assegno per chi lavora, ma ora attenzione ai decreti normativi“: così, in una nota, il Garante dei diritti delle persone con disabilità della Regione Campania, Paolo Colombo, che commenta la notizia dell’emendamento che ripristinerà la situazione precedente per l’erogazione dell’assegno di invalidità. “Le persone disabili potranno, quindi, nuovamente beneficiare dell’assegno svolgendo un’attività lavorativa che non determini il superamento del limite di reddito previsto dall’attuale normativa”.

 

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