Un impegno che dal singolo diventa un lavoro di gruppo. Ognuno con il suo ruolo.
“Autolavaggio Pegaso” è il progetto che si inserisce nei programmi riabilitativi e di avviamento al lavoro promossi dal presidio Nuova Sair di via Dionisio, ed è dedicato ai giovani con autismo del servizio semi-residenziale.
di Veronica Altimari
Coinvolge 12 ragazzi che frequentano il Centro diurno, individuati a seconda delle funzionalità e dell’interesse che hanno manifestato per l’attività. Il laboratorio si propone di proseguire, in una dimensione ludica, il percorso riabilitativo dei giovani con autismo favorendo l’acquisizione di nuove competenze, la coordinazione oculo-manuale e l’uso funzionale degli oggetti. Punta a favorire i processi di cooperazione e il rispetto delle regole sociali e di istruire i giovani adulti e favorirne l’inclusione lavorativa in una dimensione realmente inclusiva.
“L’autismo è un disturbo cronico quindi rendere la persona partecipe, e con una certa autonomia, favorisce anche la vita in famiglia – spiega Marina Collacchi, psicologa e psicoterapeuta di Nuova Sair -. I ragazzi stanno partecipando con dei buoni risultati e il prossimo obbiettivo sarà quello di aprire l’autolavaggio al pubblico”.
Incontriamo Claudia, 22 anni a novembre, seguita nel presidio di Torre Angela dal 2018. Ci mostra ogni passaggio dle suo lavoro, eseguito con attenzione, e dietro istruzione del terapeuta.
“L’autolavaggio si presta bene come riabilitazione perchè ha passaggi ripetitivi che i ragazzi sono in grado si svolgere e seguire – sottolinea il direttore sanitario del presidio di via Dionisio, Armando Cancelli -. Inoltre da loro gli strumenti ad una reale occupazione”.
Il laboratorio è stato avviato questa estate e si svolge nelle pertinenze esterne del presidio riabilitativo. I ragazzi sono costantemente seguiti dalle psicologhe, dai terapisti occupazionali e da tutta l’equipe socio-sanitaria Nuova Sair.