Si torna tra i banchi di scuola
CATANIA – Come ogni anno, i servizi scolastici ed extra-scolastici non sono, però, garantiti a tutti e secondo le esigenze di ciascuno. Soprattutto se consideriamo gli studenti con disabilità e gli operatori specializzati che lavorano in sinergia con i ragazzi e con le loro famiglie.
Da anni, i servizi socio-educativi, di assistenza alla comunicazione, di didattica integrativa e di assistenza igienico personale per disabili sensoriali della Regione Sicilia sono gestiti dalle Città Metropolitane.
In particolare, la Città Metropolitana di Catania ha sempre lavorato tramite la realizzazione di un vero e proprio elenco di operatori specializzati per studenti con deficit sensoriale visivo o uditivo e tramite l’accreditamento degli enti che operano nel Terzo Settore.
Lo scorso 9 giugno, il dott. De Salvo, dirigente dei Servizi Sociali, comunicava al gruppo dei liberi professionisti, impegnati da sempre nell’espletamento del servizio di assistenza alla comunicazione, che il servizio di assistenza alla autonomia e comunicazione per non vedenti, previsto dall’art. 13 della Legge 104/92, per l’anno scolastico 2021/2022 verrà erogato solo tramite gli enti accreditati.
Inoltre, nel mese di agosto, ad alcuni liberi professionisti iscritti all’elenco provinciale degli assistenti è stato chiesto di far pervenire specifici titoli professionali, senza motivare la richiesta e senza rispettare quanto previsto dal regolamento del servizio, sia per ciò che concerne la tipologia dei titoli sia per ciò che concerne la tempistica.
“Ad oggi, noi operatori specializzati non abbiamo ricevuto alcuna risposta e alcun chiarimento in merito a tali questioni, né dal sindaco della Città Metropolitana di Catania, né dal segretario generale, né dal Capo di Gabinetto, né dal dirigente dei Servizi Sociali, le cui richieste sembrano illegittime e oltre i termini previsti dal regolamento” – spiega la pedagogista Rosa Elisabetta Sapuppo, coordinatrice Cobas Asacom Scuola, che lavora nel settore educativo da più di 20 anni -. “Si tratta di questioni che metteranno fuori gioco gran parte degli operatori specializzati nel settore delle disabilità sensoriali. Non ci si rifiuta di adeguarsi ai titoli, ma chiediamo che siano prorogati i termini per tale adeguamento. Inoltre, si reputa arbitraria la decisione di far convogliare tali servizi nelle cooperative, sia per i pagamenti ridotti previsti, sia per l’esiguità delle ore assegnate, comunicate in modo repentino e non adeguate al Pei dello studente con disabilità, che ha diritto alla continuità didattica”.
Alessandra Mercurio
Addetto stampa Cobas Asacom Scuola
Cobas Asacom Scuola la disabilità nel silenzio delle istituzioni