Vaccini nel Lazio. Le persone con disabilità non sono una priorità

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Giornata del vaccino antinfluenzale per il personale dell'Ospedale San Giovanni, Roma, 7 ottobre 2020. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

FISH Lazio chiede che venga ad anticipata a Marzo la vaccinazione per loro e che non sia sovrapposta a quella di categorie meno prioritarie

Continua la programmazione della Regione Lazio per quanto riguarda la campagna di vaccinazione anti Covid-19, ma le persone con disabilità dovranno ancora attendere. Con la Fase 2 alle porte sono già state adottate le disposizioni dal Ministero della Salute con cui viene declinato l’ordine di priorità delle categorie di cittadini da vaccinare dopo quelle della fase 1 (operatori sanitari e sociosanitari, personale ed ospiti dei presidi residenziali per anziani, anziani over 80 anni) e alle quali Regioni come l’Emilia Romagna e l’Abruzzo hanno già aderito, ma non la Sanità laziale (FISH Lazio aveva già chiesto che le persone con disabilità fossero inserite tra le categorie prioritarie. Ne avevamo parlato qui).

In riferimento infatti al PIANO REGIONALE CAMPAGNA DI VACCINAZIONE ANTI SARS-CoV-2 – Documento ad interim aggiornamento FEBBRAIO 2021 (Determinazione 15 febbraio 2021, n. G01526 – Direzione Salute ed Integrazione Sociosanitaria) si evidenzia un contrasto rispetto alle disposizioni contenute nelle Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19 (8 febbraio) del Ministero della Salute a danno delle persone estremamente vulnerabili*.

Nelle Raccomandazioni nazionali è ben definita la gerarchia di priorità tra le categorie successive alla fase 1 (rispettivamente categoria 1: persone estremamente vulnerabili; Categoria 2 e 3: gli over 70 […]), e viene precisato che la prima categoria in ordine di priorità della seconda fase sarà quella delle persone estremamente vulnerabili, definita dall’insieme dei pazienti con determinate patologie elencate indipendentemente dall’età.

In contrasto con tali disposizioni la Regione Lazio ha disposto che «Parallelamente alle categorie vulnerabili, la programmazione regionale prevede l’arruolamento delle persone da sottoporre a vaccinazione secondo una priorità anagrafica, partendo dalle classi di età più avanzate», per la quale verrà utilizzata la stessa tipologia di vaccino.

Tale impostazione comporterà inevitabilmente un ritardo nella somministrazione del vaccino alle persone estremamente vulnerabili. Infatti dal Cronoprogramma vaccinazioni, contenuto nella Determinazione regionale, si evince che il presunto periodo di vaccinazione è programmato a partire dal mese di maggio fino a fine luglio compreso, in parallelo con le fasce di età che vanno dai 79 fino ai 65 anni (nei piani nazionali le categorie dalla 2 alla 5).

Oltre che in contrasto con le disposizioni nazionali, tale soluzione risulta del tutto insoddisfacente, tenuto conto della necessità di avviare al più presto la prevenzione anti COVID-19 per le persone estremamente vulnerabili, considerando anche la mancanza di un programma di vaccinazione nei confronti delle figure socio-assistenziali e dei caregiver familiari che assistono queste persone.

La FISH Lazio ribadisce la necessità di anticipare al mese di marzo la programmazione delle persone che hanno un rischio particolarmente elevato di sviluppare forme gravi o letali di COVID-19, e di non sovrapporla alle altre categorie considerate gerarchicamente meno prioritarie secondo le evidenze scientifiche indicate dalle Raccomandazioni nazionali.

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*Intese come «affette da condizioni che per danno d’organo pre-esistente, o che in ragione di una compromissione della risposta immunitaria a SARS-CoV-2 hanno un rischio particolarmente elevato di sviluppare forme gravi o letali di COVID-19.» (Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19)

Tratto dal sito di Fish Lazio, a questo link.

 

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