DaD difficile per molti disabili, Lupi: non dovrebbero sentire la propria diversità come un impedimento

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Maurizio Lupi, esponente del Gruppo Misto, durante l’interpellanza urgente alla Camera dei Deputati porta al centro dell’attenzione del Parlamento la questione disabili, anche in relazione al mondo della scuola e alle criticità della didattica a distanza.

Lupi porta il focus del dibattito sull’organizzazione della didattica che in questa pandemia fa sentire ancora più forte le difficoltà dell’inclusione vera nel contesto scolastico, tema che abbiamo più volte affrontato, quando ci siamo interrogati sul rischio che la scuola in presenza per i disabili mentre i loro compagni restano in DaD diventi un ritorno alle classi speciali.

“Non dovrebbero sentre la propria diversità come un impedimento a essere se stessi,” esorta l’onorevole Lupi. “La situazione è drammatica.”

Fondo di assunzione

L’ex Vice Presidente della Camera dei Deputati, in particolare, chiede conto dello stato dell’arte del fondo istituito dalla legge 69 del ’99 attraverso il quale l’Inps corrisponde incentivi alle aziende che assumono lavoratori con disabilità.

“Sono 5 anni che non sappiamo niente su uno dei temi più qualificanti della nostra società,” continua Lupi. E ricorda: “Se il fondo finisce, non viene corrisposto alle imprese e le imprese non assumono,” questione ben peggiore dell’eventuale esaurimento del fondo per biciclette e monopattini, affonda sarcasticamente. E conclude: “Basta sussidi e carità pelosa.”

I disabili non possono essere invisibili solo perché non rappresentano i poteri forti, è l’argomentazione dell’onorevole preoccupato che il parlamento non disponga neanche dei dati ufficiali per monitorare l’efficacia delle leggi adottate a garanzia dell’inclusione dei disabili nel mondo del lavoro, mentre tutto passa nel disinteresse generale.

“Eppure abbiamo la legge del ’99 e abbiamo la modifica del Jobs act (decreto legislativo del 2015) in cui abbiamo individuato che il problema non è solo l’imposizione alle aziende di inserire entro il proprio organico dei disabili ma l’inclusione reale di queste persone, grazie alle risorse del fondo”.

 

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