A Forlì apre il negozio di biciclette rigenerate dai malati psichici

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Ha inaugurato oggi ‘Maglia Rosa Social Bike‘, lo shop dove i rottami a pedali trovano nuova vita grazie agli assistiti di Domus coop

FORLÌ – Rottami coi pedali, recuperati per strada, trovano una seconda vita grazie alle mani operose di persone disabili e svantaggiate: nascono così le biciclette rigenerate in vendita a Forlì, nel nuovo punto vendita ‘Maglia rosa social bike’, inaugurato oggi alla presenza del vescovo Livio Corazza e del sindaco Gian Luca Zattini.

Il progetto di recupero-restauro e vendita di biciclette destinate allo sfascio è stato ideato e realizzato grazie alla collaborazione di più partner (associazione San Martino, Caritas, Centro di Solidarietà, Domus coop, Comune di Forlì, Life Coop) con il contributo della Fondazione Cassa dei risparmi di Forlì.

DUE RUOTE PER TUTTE LE ETÀ

Nel negozio di Corso Mazzini 124, messo a disposizione gratuitamente dell’amministrazione, il parco biciclette in vendita è ampio e variegato, ci sono due ruote per tutte le età. Il loro costo è modulato su tre opzioni e l’acquisto è il punto di arrivo di un ciclo economico virtuoso che inizia con la consegna agli operatori di biciclette abbandonate in giro per la città e recuperate dalla Polizia municipale, o di mezzi usati donati dai cittadini.

A restaurarle e dare loro una nuova vita sono poi gli assistiti di Domus coop che le trasformano in biciclette pienamente funzionanti, pronte per essere esposte nella vetrina del negozio di Corso Mazzini 124, gestito da operatori messi a disposizione dagli altri partner. Il cerchio si chiude con la visita dei clienti che portando a casa una bicicletta compiono ben più di una buona azione: incoraggiano la solidarietà e contribuiscono alla salvaguardia del pianeta utilizzando la bici per i loro spostamenti e riciclando materiale che diversamente avrebbe costi di smaltimento.

IN VENDITA ANCHE PEZZI DI RICAMBIO

Non solo biciclette rigenerate come nuove: nel punto vendita è possibile trovare anche pezzi di ricambio e portare le proprie due ruote per le riparazioni. Stefano Bondi, del Centro di Solidarietà, spiega come l’idea di recupero bici sia nata grazie all’incontro con Saverio, operatore di Domus Coop che già coinvolgeva e formava malati psichici nell’attività di meccanico delle due ruote: i “pezzi” si sono così uniti da soli. “Ho testato la capacità dei ragazzi con alcune bici di casa mia- prosegue infatti Bondi- nel frattempo abbiamo condiviso con il direttore di Caritas l’idea di recuperare materiali e fare in modo che non andasse perduto uno dei mestieri più caratteristici delle nostre terre, abbiamo quindi cercato un locale chiedendo al Comune se c’erano botteghe non utilizzate”. È nato così Maglia rosa social bike che ha trovato anche il sostegno dell’amministrazione comunale.

Il progetto, che coniuga il recupero di biciclette e l’inclusione sociale per persone disabili, rappresenta infatti “un ottimo ed originale modello di collaborazione fra ente pubblico e realtà del terzo settore”, spiega infine Rosaria Tassinari, assessore al Welfare, che auspica “possa essere adottato anche con altri progetti di tale natura e di poter essere proposto anche ad altri territori, in quanto involgente situazioni generali e non specifiche del territorio forlivese”.

 

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