Lo denunciano l’associazione “Genitori tosti in tutti i posti” e Fausto Bertoncelli citando il regolamento degli organizzatori
A quanto pare per i disabili non è garantita la piena accessibilità al concerto di Mario Biondi a Ferrara, stando a quanto denunciato dalla onlus ‘Genitori tosti in tutti i posti’ e dallo stesso Fausto Bertoncelli, già responsabile dell’area disabili del Comune.
“Con immenso dispiacere – scrive Bertoncelli sulla sua pagina Facebook – leggo articoli di Ferrara come una città che discrimina le persone con disabilità.
Chi mi conosce, sa che sono tanti anni che sollevo il problema sull’accessibil
Come riportato dall’associazione dei “genitori tosti”, infatti, il regolamento per accedere al concerto di Mario Biondi (annunciato a inizio agosto) da parte delle persone con disabilità prevede che le domande vengano prese in considerazione con “precedenza alle disabilità più alte con diritto all’accompagnamento e che hanno bisogno di assistenza continuativa, secondo la data di arrivo della prenotazione (scegliendo quella giunta prima), salvo disponibilità”, che la onlus interpreta come “puoi accedere alla zona riservata per i disabili motori solo se hai il 100 per cento di invalidità e hai un accompagnatore” e “in base alla gravità viene fatta una classifica, a prescindere da quando fai la richiesta, e il biglietto ce l’hanno solo quanti stanno in pole position, fino all’esaurimento dei posti”.
Ma la cosa che più sembra aggiungere disagio, inoltre, è che stando al regolamento degli organizzatori (Made srl) “l’invio della richiesta di prenotazione non dà diritto alla partecipazione all’evento, se non confermata da Made srl, entro 2 giorni precedenti la data dell’evento”. In sostanza, sempre secondo l’interpretazione dei “genitori tosti” (ripresa anche da un giornale online che si occupa di diritti), “vieni a sapere se hai diritto al biglietto solo due giorni prima del concerto”.
Le incertezza sarebbero tante, tutte elencate sotto forma di domanda: “Quanti posti per persone sulla sedia rotelle ci sono? E tutte le altre persone, con altre disabilità? Si prendono un biglietto normale? Una persona sorda ce l’ha i sottotitoli o l’interpretariato Lis? Ma la zona riservata dove si trova? E per accedere al concerto? I parcheggi? E i bagni attrezzati?”
In conclusione, come richiesto dalla stessa associazione, sarebbe necessario un protocollo a cui uniformarsi per evitare che le categorie più fragili e disagiate abbiano a che fare con l’incertezza più assoluta. Magari a partire dalle linee guida che lo stesso Bertoncelli aveva realizzato nel non troppo lontano 2018.