Ausili disabili e Nomenclatore. Iter di fornitura e prodotti siano adeguati e personalizzati sulle esigenze degli utenti

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Un nuovo appello arriva dall’Associazione Ausili di Confindustria: questo sistema di classificazione degli ausili e il sistema a gara rischiano di penalizzare le persone con disabilità grave e complessa

L’attuale Nomenclatore Tariffario degli ausili (DPCM 12 gennaio 2017), così come modificato tre anni fa  ha visto, tra le altre novità, lo spostamento di alcuni ausili per disabili (di cui stabilisce le modalità erogative a carico del SSN, ndr) dall’elenco dei prodotti personalizzati e su misura a quello degli ausili di serie, per i quali l’erogazione avviene tramite gara d’appalto.
Mentre si attende ancora l’aggiornamento delle tariffe relative (manca infatti il decreto tariffe relativo alle prestazioni dell’elenco 1), è arrivato un questi giorni un nuovo appello alla politica (qui quello dello scorso anno dell’associazione Luca Coscioni, ndr), affinchè si ripensino queste modalità di erogazione.

A lanciare l’allarme stavolta è stata l’Associazione Ausildi Confindustria Dispositivi Medici che, in una lettera inviata alla Commissione Lea, denuncia come l’attuale modello di acquisto e il sistema di classificazione degli ausili penalizzi le persone con disabilità grave e complessa“Questa modalità di erogazione – ha dichiarato Alessandro Berti, presidente dell’Associazione Ausili di Confindustria Dispositivi Medici – impedisce di fatto una individuazione ad personam dell’ausilio effettuato sulle reali necessità del paziente. Processo che richiede un’attenta analisi, prove e valutazioni che è impossibile regolamentare con una gara di appalto standard”.

Gli ausili complessi, ad alto costo e ad alto contenuto tecnologico, rappresentano una parte integrante e sostanziale del programma di cura e riabilitazione per molti disabili gravi. Parliamo di dispositivi che vanno dai più semplici, come i bastoni canadesi, ai più sofisticati come gli esoscheletri. Fanno parte della categoria anche le carrozzine manuali, quelle elettriche dotate di dispositivi per la comunicazione di chi le utilizza e tutti gli altri ausili che permettono di migliorare lo stile di vita e l’inclusione dei pazienti”, ha commentato Alessandro Berti, presidente dell’Associazione Ausili di Confindustria Dispositivi Medici.

Confindustria Dispositivi Medici ha quindi chiesto alla Commissione LEA di considerare le reali esigenze di ausili tecnologici e personalizzati necessari soprattutto in caso di disabilità complesse, anche in relazione alle nuove opportunità che il mercato offre. Facendo ciò ha quindi chiesto lo spostamento nel Nomenclatore di alcuni dispositivi per i bisogni complessi, che oggi sono negli elenchi dei prodotti considerati di serie.
E nel caso di ausili per cui questo spostamento non fosse possibile, è stata evidenziata la necessità di tracciare un percorso prescrittivo individualizzato e un appropriato percorso valutativo volto a garantire un’efficace risposta alle singole esigenze dei disabili, riporta sempre Quotidiano Sanità.

L’obiettivo è quello di garantire personalizzazioni adeguate, tempi brevi e accesso alla migliore tecnologia possibile.

 

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