A Milano due genitori egiziani da tempo picchiavano la figlia disabile, chiamandola “scimmia”. I medici dell’ospedale insospettiti dalle lesioni multiple hanno avvertito la polizia che è riuscita a bloccare i due genitori prima che potessero fuggire dall’Italia nel giugno 2019. La madre è stata condannata a 5 anni di carcere, mentre per il marito 4 anni di reclusione.
Genitori egziiani picchiavano figlia disabile
A giugno 2019 la polizia locale di Milano aveva fermato una coppia di genitori egiziani che da tempo picchiavano la figlia disabile, insultandola e attribuendole epiteti come “Scimmia”.
“Odio mia figlia e ho un rifiuto per lei. Ho fatto cose bruttissime che non poi immaginare alla scimmia. Le ho pure rotto il braccio (…). L’ho picchiata a morte. Lei capisce, lei sa tutto, ma è furba e viziata. Metto il veleno dentro il suo mangiare”. Queste sono le farsi atroci che hanno spinto le autorità ad arrestatre i due coniugi, su consiglio dei medici che avevano curato la ragazza.
Bloccati e arrestati
I due genitori abitavano con i rispettivi 5 figli in zona San Siro, in appartementi abusivi. Si erano trasferiti in Italia nel 2010 in cerca di maggior fortuna lavorativa. Mentre la figlia picchiata era ricoverata in ospedale, i due avevano tentato di fuggire con gli altri figli, ma la polizia è riuscita a bloccarla, visto che da tempo tenevano controllate le loro conversazioni.
Entrambi sono stati condannati dopo un anno al carcere. Per la madre, la più violenta, 5 anni di carcere per maltrattamenti e lesioni, dopo rito abbreviato. Il marito e padre della figlia disabile ha patteggiato per 4 anni di reclusione. La madre aveva tentato di ottenere l’infermità mentale, ma la perizia ha negato questa ipotesi.