Le FAQ domande frequenti sul Coronavirus per le persone con disabilità
Dove posso reperire informazioni riguardo i provvedimenti del Governo in merito al contrasto del nuovo Coronavirus e relative alle persone con disabilità?
La Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero della Salute pubblicano tutti gli aggiornamenti relativi al nuovo Coronavirus su questo sito.
Aggiornamenti specifici relativi alle norme che riguardano le persone con disabilità sono pubblicati sul sito dell’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità, dove vengono pubblicati anche i vademecum del Ministero della Salute in forma accessibile.
I bollettini del Dipartimento di Protezione Civile sono disponibili, anche in versione LIS (Lingua dei Segni Italiana) sul canale YouTube del Dipartimento. Gli estratti dei bollettini sono disponibili, in forma scritta, sul sito del Dipartimento.
Le persone sorde o con ipoacusia, a chi devono rivolgersi per informazioni sul nuovo Coronavirus?
Le persone sorde o con ipoacusia per avere informazioni possono utilizzare l’indirizzo email a loro dedicato 1500coronavirus@sanita.it
Quando verranno distribuite mascherine alle persone con disabilità e a chi si occupa della loro assistenza?
La Protezione Civile riconosce la condizione di particolare fragilità delle persone con disabilità e di chi le assiste. Tuttavia, considerata la difficoltà nel reperimento delle mascherine, queste verranno prima distribuite negli ospedali e al personale sanitario. Subito dopo, potranno essere distribuite anche alle altre categorie di persone più a rischio. Qualsiasi novità sulla distribuzione delle mascherine alle persone con disabilità verrà pubblicata su questo sito.
Mi devo spostare per assistere una persona con disabilità a casa sua, posso muovermi senza incorrere in sanzioni?
Sì, se lo spostamento è determinato da situazioni di necessità e non è possibile fare diversamente. L’esigenza deve essere comunque autocertificata. Tuttavia è strettamente necessario attenersi alle regole di distanziamento sociale per prevenire il contagio, tanto più che le persone con disabilità possono essere soggetti ancora più fragili.
Posso uscire per assistere una persona con disabilità?
Sì. Solo se non è possibile fare diversamente, puoi uscire per assistere una persona con disabilità nelle faccende urgenti come fare la spesa o acquistare beni di prima necessità (medicine, presidi medici etc). Lo spostamento deve essere determinato da una situazione di necessità che deve comunque essere autocertificata. Rimane strettamente necessario attenersi alle regole di distanziamento sociale per prevenire il contagio, tanto più che le persone con disabilità possono essere soggetti ancora più fragili.
Assisto per lavoro una persona con disabilità, posso muovermi senza incorrere in sanzioni?
Sì, se lo spostamento è determinato da comprovate esigenze lavorative che devono essere comunque autocertificate. Tuttavia è strettamente necessario attenersi alle regole di distanziamento sociale per prevenire il contagio, tanto più che le persone con disabilità possono essere soggetti ancora più fragili.
Per la mia condizione di salute necessito di svolgere saltuariamente attività all’aria aperta (passeggiate, attività fisica), posso uscire di casa?
Sì. Se strettamente necessario e non è possibile fare diversamente, puoi uscire rispettando le regole di distanziamento sociale per prevenire il contagio del virus (sono vietate le attività sportive di gruppo e gli assembramenti). La raccomandazione è comunque quella di rimanere a casa e anche in questo caso l’esigenza necessita di essere autocertificata.
Posso accompagnare un mio familiare che, per la sua condizione di salute, necessita di svolgere saltuariamente attività all’aria aperta (passeggiate, attività fisica)?
Sì. Se strettamente necessario e non puoi fare diversamente, puoi uscire rispettando le regole di distanziamento sociale per prevenire il contagio del virus (sono vietate le attività sportive di gruppo e gli assembramenti). La raccomandazione è comunque quella di rimanere a casa e anche in questo caso l’esigenza necessita di essere autocertificata.
Ulteriori informazioni relative al Decreto #IoRestoaCasa sono disponibili a questo link.
Rimangono aperti i centri diurni per disabili?
No. Per contrastare e contenere il diffondersi del virus e tenuto conto della difficoltà di far rispettare le regole di distanziamento sociale in questo tipo di strutture, saranno chiusi – fino al 3 aprile – i Centri semiresidenziali a carattere socio-assistenziale, socio-educativo, polifunzionale, socio-occupazionale, sanitario e socio-sanitario, a prescindere da come siano denominati dalle normative regionali.
Sono esclusi, su decisione delle ASL e d’accordo con i gestori, i Centri in cui vengono effettuate prestazioni sanitarie indifferibili a condizione che si possa garantire il rispetto delle previste misure di contenimento del virus.
In caso di chiusura dei centri diurni per disabili, sono garantite le prestazioni sanitarie fondamentali?
Sì. Le regioni e le province autonome hanno facoltà di istituire unità speciali atte a garantire l’erogazione di prestazioni sanitarie e socio-sanitarie a domicilio.
Inoltre, su decisione delle ASL e d’accordo con i gestori, i Centri in cui vengono effettuate prestazioni sanitarie indifferibili rimangono attivi a condizione che si possa garantire il rispetto delle previste misure di contenimento del virus.
Come posso verificare se nella mia Regione è attiva l’unità speciale per l’assistenza sanitaria a domicilio per le persone che frequentano i centri diurni per disabili?
Puoi verificarne l’attivazione contattando la tua Regione tramite i numeri verdi regionali dedicati.
L’assenza dalle attività del Centro durante l’emergenza ne comporta l’esclusione?
No. Se durante lo stato di emergenza ci si assenta dalle attività dei strutture sottoposte a chiusura o di quelle ancora aperte non si perderà il diritto a frequentare il Centro.
Sono un lavoratore dipendente, posso assentarmi dal luogo di lavoro per assistere mio figlia/figlio con disabilità rimasto a casa dopo la chiusura dei centri diurni per disabili?
Sì. Fino al 30 aprile, si può comunicare preventivamente al datore di lavoro la necessità di assentarsi e motivarla con l’esigenza di assistere il convivente con disabilità. L’assenza viene in questo caso considerata causa di forza maggiore e il lavoratore è tutelato dalla possibile minaccia di licenziamento.
Sono un lavoratore dipendente, posso chiedere lo smart working (o lavoro agile) per stare vicino ad un mio parente rimasto a casa dopo la chiusura dei centri diurni per disabili?
Sì. E’ un tuo diritto utilizzare in questo caso lo smart working (o lavoro agile), a patto che questa modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione lavorativa normale.
Posso chiedere dei permessi per stare a casa con mio figlio dopo la chiusura delle scuole e dei Centri semi-residenziali per disabili?
Sì. Sono previsti congedi per i genitori di figli ospitati nei Centri semi-residenziali sottoposti a chiusura a prescindere dall’età.
Nello specifico, i genitori di figli lavoratori dipendenti del settore privato hanno diritto a fruire di 15 giorni di congedo (continui o frazionati) per i quali è riconosciuta una indennità pari al 50 per cento della retribuzione.
I genitori iscritti in via esclusiva alla Gestione separata hanno diritto ad uno specifico congedo per il quale è riconosciuta una indennità, per ciascuna giornata indennizzabile, pari al 50 per cento di 1/365 del reddito individuato secondo la base di calcolo utilizzata per la determinazione dell’indennità di maternità. La stessa indennità è estesa anche ai genitori lavoratori autonomi iscritti all’INPS ed è calcolata, per ciascuna giornata indennizzabile, al 50 per cento della retribuzione convenzionale giornaliera a seconda della tipologia di lavoro autonomo svolto. Il congedo è riconosciuto alternativamente ad entrambi i genitori, per un totale complessivo di 15 giorni.
Sono previsti bonus per le spese eccezionali di baby sitter dovute alla chiusura dei Centri?
Sì. E’ previsto un bonus 600 euro ai nuclei familiari per fare fronte alle spese per baby sitter dovute alla chiusura dei Centri semi-residenziali per disabili. Il bonus è valido le famiglie con figli ospitati nei Centri semi-residenziali sottoposti a chiusura a prescindere dall’età. Il bonus è alternativo ai congedi semi-retribuiti previsti per i genitori di figli ospitati nei Centri semi-residenziali sottoposti a chiusura.
Sono estesi i giorni di permesso della legge 104/1994?
Sì. I lavoratori che assistono una persona con disabilità e quelli cui è riconosciuta disabilità grave hanno a disposizione, complessivamente per i mesi di marzo e aprile 2020, 18 giorni di permesso retribuito coperto da contribuzione figurativa.
Le persone che hanno diritto a tali permessi possono scegliere come distribuire i 18 giorni nei due mesi (i giorni di permesso non “scadono” a fine mese).
Sono un lavoratore dipendente cui è riconosciuta la disabilità grave (articolo 3, comma 3, legge 104/1992) posso chiedere lo smart working (o lavoro agile)?
Sì. E’ un tuo diritto utilizzare in questo caso lo smart working (o lavoro agile), a patto che questa modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione lavorativa normale.
Sono un lavoratore dipendente con disabilità grave (articolo 3, comma 3, legge 104/1992), posso restare a casa dal lavoro?
Sì. Fino al 30 aprile, l’assenza dal lavoro in questi casi è equiparata al ricovero ospedaliero o alla quarantena obbligatoria (e quindi alla malattia).
Mi è stata certificata una condizione di rischio derivante da immunodepressione o da esiti da patologie oncologiche o dallo svolgimento di relative terapie salvavita, posso restare a casa dal lavoro?
Sì. Fino al 30 aprile, l’assenza dal lavoro in questi casi è equiparata al ricovero ospedaliero o alla quarantena obbligatoria (e quindi alla malattia).
Durante la sospensione del servizio scolastico, viene garantita l’assistenza agli alunni con disabilità?
Sì. Durante la sospensione del servizio scolastico e per tutta la sua durata, gli enti locali possono fornire, tenuto conto del personale disponibile, l’assistenza agli alunni con disabilità mediante erogazione di prestazioni individuali domiciliari. Queste prestazioni sono finalizzate al sostegno nella fruizione delle attività didattiche a distanza. I lavoratori che si spostano per fornire tali prestazioni necessitano comunque dell’autocertificazione, e devono rispettare le regole di distanziamento sociale per prevenire il contagio, tanto più che le persone con disabilità possono essere soggetti ancora più fragili.
Posso chiedere dei permessi per stare a casa con mio figlio dopo la chiusura delle scuole?
Sì. Per il 2020, sono previsti congedi per i genitori di figli con disabilità grave frequentanti le scuole di ogni ordine e grado a prescindere dall’età.
Nello specifico, i genitori di figli lavoratori dipendenti del settore privato hanno diritto a fruire di 15 giorni di congedo (continui o frazionati) per i quali è riconosciuta una indennità pari al 50 per cento della retribuzione.
I genitori iscritti in via esclusiva alla Gestione separata hanno diritto ad uno specifico congedo per il quale è riconosciuta una indennità, per ciascuna giornata indennizzabile, pari al 50 per cento di 1/365 del reddito individuato secondo la base di calcolo utilizzata per la determinazione dell’indennità di maternità. La stessa indennità è estesa anche ai genitori lavoratori autonomi iscritti all’INPS ed è calcolata, per ciascuna giornata indennizzabile, al 50 per cento della retribuzione convenzionale giornaliera a seconda della tipologia di lavoro autonomo svolto. Il congedo è riconosciuto alternativamente ad entrambi i genitori, per un totale complessivo di 15 giorni.
Sono previsti bonus per le spese eccezionali di baby sitter dovute alla chiusura delle scuole?
Sì. Per il 2020 è previsto un bonus 600 euro ai nuclei familiari per fare fronte alle spese per baby sitter dovute alla chiusura delle scuole. Il bonus è valido le famiglie con figli con disabilità grave frequentanti le scuole di ogni ordine e grado a prescindere dall’età. Il bonus è alternativo ai congedi semi-retribuiti previsti per i genitori di figli frequentanti le scuole di ogni ordine e grado a prescindere dall’età.
Rimarranno aperti i negozi che vendono presidi, protesi, ortesi ed ausili (es. carrozzine)?
Sì. Rimarranno aperte farmacie, negozi di ortopedica, negozi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica (incluse le parafarmacie).