Solidarietà per i bimbi disabili cinesi in tempi di Coronavirus

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Una bella storia dalla Cina: dopo la chiusura a causa dell’epidemia di un centro di riabilitazione a Pechino che ospitava centinaia di bambini disabili provenienti da varie parti del Paese, un gruppo di giovani terapisti ha messo in piedi una piattaforma online per seguire i bambini a distanza. E anche in Italia ci si attrezza per andare in soccorso dei bambini costretti a casa…

Il coronavirus sta paralizzando il mondo intero. E la paura del contagio, e le restrizioni imposte dalle autorità stanno avendo ripercussioni gravi sull’economia, ma anche sull’assistenza. Molti servizi alla persona sono stati interrotti, privando  bambini, anziani e malati di un supporto fondamentale.  Ma c’è anche chi si attrezza per non far mancare l’assistenza quotidiana. Una bella storia resa nota sulla sua pagian facebook da da Matilde Leonardi (Dirigente Medico alla fondazione IRCCS Istituto Neurologico “C. Besta” di Milano, arriva da Pechino. A causa dei divieti di spostamento i piccoli pazienti disabili di un centro di riabilitazione pediatrica non possono raggiungere la città e accedere alle cure quotidiane, il centro è vuoto, centinaia di pazienti tutti nelle loro case, isolati,  in diverse parti della Cina. I 20 giovani terapisti cinesi, psicologi, fisioterapisti, logopedisti non si sono persi d’animo. Anche i terapisti sono a casa, a Pechino o fuori città, dove erano tornati per le feste. Hanno così deciso di fare una call tra loro e hanno elaborato il piano. Ogni terapista ha contattato un gruppo di famiglie e da allora ogni giorno attraverso una piattaforma informatica cinese dalle 8 alle 18 tutti i bambini fanno terapia seguiti a distanza in modalità di teleneuroriabilitazone dai diversi terapisti.

Ci sono sessioni individuali, sessioni online di gruppo. Da alcuni giorni si è sparsa la voce e anche famiglie non seguite dal centro stanno chiedendo da tutta la Cina di potersi collegare e far seguire i loro figli. Il lavoro online dei terapisti sta aumentando vertiginosamente. Loro 20, ogni giorno, isolati nelle loro case in cui ricevono il cibo che ordinano online e da cui possono uscire con limitazione, si coordinano telematicamente e si parlano e si aggiornano sul da farsi e grazie alla tecnologia entrano nelle case dei bambini. Rassicurano, curano, parlano, guidano, sono presenti. Stanno organizzando corsi da mettere online per i caregivers, per poter arrivare a quante più famiglie possibile. Alcune cose del programma riabilitativo sono difficili da fare senza preparazioni e i caregivers vanno supportati per capire come devono far fare certi movimenti o posture. Più di 600 persone ogni giorno li seguono online. Questa è solo una piccola storia, ma sa varie parti ci si sta attrezzando per supportare la mancanza di servizi. Un bella iniziativa italiana riguarda la lettura: i bimbi sono a casa da scuola, le attività ricreative chiuse, e un gruppo di scrittori tra cui Matteo Corradini e Andrea Valente ha realizzato un sito dal titolo Lezioni sul sofà in cui vengono caricati video di letture e attività.

https://www.famigliacristiana.it/

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