Diritto alla sessualità per le persone disabili grazie a un assistente sessuale, senza prostituzione

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Ha riscosso interesse e partecipazione l’incontro pubblico “LovER Ability” – racconto di una (dis)obbedienza in difesa di un diritto naturale -, promosso ieri sera all’Hub Cafè dall’associazione Frega e da +Europa.

E’ stato MarcoMaria Freddi, candidato alle elezioni regionali del 26 gennaio nella lista +Europa, a introdurre la serata: “La sessualità è un diritto naturale per tutti, anche per i disabili naturalmente. Sappiamo o immaginiamo quante difficoltà possano avere le persone disabili a compiere atti sessuali, a maggiore ragione le donne e le persone omosessuali. Oggi tale diritto è soddisfatto ricorrendo alla prostituzione o, talvolta, richiedendo ai propri familiari azioni di autoerotismo. Pensiamo le cose debbano cambiare. Vogliamo normalizzare questo diritto alla sessualità sottoponendo al prossimo Consiglio regionale una proposta di legge per istituire la figura dell’assistente sessuale. Si tratta di persone debitamente formate dallo Stato, che nulla hanno a che spartire con la prostituzione, che facciano educazione sessuale, insegnino ai disabili a conoscere meglio il proprio corpo, e consentano la possibilità dell’atto sessuale.”

“Questi sono temi delicati” dichiara Gabriele Capponi, presidente dell’associazione Frega_project impegnata in questo campo. “Abbiamo portato un ragazzo disabile da una prostituta per dargli una spinta e consapevolezza, e consentirgli la sua prima volta. Sarebbe stato meglio assicurargli questo diritto con un’assistente sessuale, e per questo ci battiamo”.

E’ stato quindi proiettato un video che ha raccontato questa esperienza

Michele Usuelli, medico e consigliere regionale lombardo di +Europa, è entrato nei dettagli di come potrebbe funzionare l’assistente sessuale: “Innanzitutto si tratterebbe di un operatore professionale, eterosessuale o omosessuale. Questi potrebbe agire anche a favore dei disabili mentali non solo tramite atti sessuali ma anche massaggi o insegnamenti all’autoerotismo. Il disabile richiederebbe al proprio medico un colloquio con un esperto in sessuologia dell’Ausl. Quindi avverrebbe il contatto con l’assistente sessuale e la possibilità di scegliere quello più adatto, ovviamente tra quelli che hanno superato il corso e sono registrati su un apposito registro regionale. La riservatezza è il presupposto di tutto, così come i feedback alla Regione per superare eventuali difficoltà che si potrebbero presentare”.

La serata si è conclusa tra gli applausi di tutti i presenti con un sincero ringraziamento all’associazione Frega e a MarcoMaria Freddi per il loro impegno. AM

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