“Il mio lavoro – raccontava Simona Petaccia sul suo sito personale – consiste nel far comprendere che ‘progettazione universale’ significa qualità e sviluppo socio-economico per la comunità e l’imprenditoria, non solidarietà verso i disabili o semplicemente un obbligo di legge. Attraverso la mia attività, accelero quindi il processo che conduce verso città accoglienti per i cittadini che le abitano e per i turisti che le visitano, indipendentemente da: età, condizioni di salute, particolari scelte, allergie o intolleranze alimentari ecc.”.
E molto ha fatto, Simona, sul fronte professionale e umano, per abbattere le barriere anche mentali, dimostrando con il suo esempio in prima persona che la disabilità non può e non deve essere un ostacolo nella formazione, nella realizzazione lavorativa, nella vita quotidiana e nei rapporti sociali.
Tanto che, alla sua storia, era ispirata l’opera teatrale “Fascino a rotelle”, scritta dall’attore e regista Dario Scarpati, una commedia per spazzare via l’idea romanzata della disabilità e cancellare le convenzioni sociali che dipingono i disabili come “poveretti da compatire” o single per scelta altrui.
Nell’aprile di un anno fa, alle telecamere di Chieti Today aveva raccontato con entusiasmo il decennale della onlus da lei fondata e presieduta, impegnata da sempre per la promozione del turismo accessibile sul fronte della comunicazione, della cultura, del linguaggio, con l’obiettivo di far capire le esigenze delle persone diversamente abili.
Ai familiari e agli amici di Simona Petaccia le condoglianze della redazione di Chieti Today.
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