Il presidente di FIABA Onlus, Giuseppe Trieste, parla sulle nostre pagine della lotta alle barriere architettoniche e culturali e di una vera inclusione per tutti, a cominciare dalle persone con disabilità
FIABA Onlus si propone di abbattere tutte le barriere, da quelle architettoniche a quelle culturali, che precludono la possibilità di godere e vivere l’ambiente in tutte le sue forme. Per questo promuove la fruibilità universale e la progettazione di ambienti totalmente accessibili secondo i principi della Total Quality e dell’Universal Design, la “progettazione per tutti”, nel rispetto della diversità umana e dei bisogni di tutte le persone.
Indubbiamente c’è una crescita lenta, ma costante, nel riconoscimento dei diritti per le persone con disabilità. Un salto di qualità si avrebbe riconoscendo la disabilità non come qualcosa a sé stante, bensì come una delle tessere nel mosaico della diversità umana.
Il concetto di persona a ridotta mobilità (PRM) – come stabilito dalla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del 2008 – permette una visione più globale e aperta alle esigenze di tutti. All’interno di questa definizione, in particolare, rientra un numero di persone molto più ampio rispetto a quelle che hanno una disabilità riconosciuta (fisica, psichica e sensoriale): anziani, bambini e loro accompagnatori, persone di bassa statura, persone con bagagli pesanti o ingombranti.
L’evento più importante per quanto riguarda l’attività di FIABA è il “FIABADAY – Giornata Nazionale per l’Abbattimento delle Barriere Architettoniche”. La XVII edizione si svolgerà a Roma il 6 ottobre 2019, in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, che sin dalla prima edizione ha aperto Palazzo Chigi ai disabili e ai loro accompagnatori per visite guidate al suo interno. Come di consueto ormai dal 2009, a piazza Colonna sarà inoltre realizzato un palco sul quale si alterneranno vari testimonial del mondo culturale, politico, sportivo, dello spettacolo e del mondo no profit, per rafforzare la comunicazione sociale.
Il FIABAday, organizzato da FIABA Onlus
Il programma del FIABADAYverrà presentato qualche giorno prima con una conferenza stampa alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il 2019 è un anno importante, in quanto segna i trent’anni della legge13/1989 “Disposizioni per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati”, che è stata sicuramente innovativa, ma non ha prodotto gli effetti sperati.
La campagna di sensibilizzazione di quest’anno, dal titolo “La città che vorrei”, si focalizza appunto sulla città intesa come spazio fisico di progettazione e come luogo di relazioni, in quanto dal suo grado di accessibilità dipende la possibilità per tutti i cittadini di muoversi liberamente, accedendo ai servizi offerti e mantenendo una vita sociale attiva.
Quest’anno si è svolta anche la premiazione della settima edizione del concorso nazionale “I futuri geometri progettano l’accessibilità”, promosso in collaborazione tra FIABA e il CNGeGL – Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati. L’obiettivo è quello di premiare i migliori progetti di abbattimento delle barriere architettoniche nel costruito e stimolare un processo utile per formare studenti, docenti e professionisti sul tema dell’accessibilità globale. Una mentalità ormai obsoleta considera l’abbattimento delle barriere architettoniche come un ostacolo da aggirare, non come uno stimolo per una progettazione innovativa.
L’unico modo per cambiare questo trend nella progettazione è rivolgersi ai futuri professionisti. Si è quindi deciso di sensibilizzare gli studenti degli Istituti tecnici con indirizzo Costruzioni, Ambiente e Territorio (CAT) attraverso un’esperienza pratica e adeguata all’esercizio della loro professione, grazie anche al supporto dei Collegi Provinciali e Territoriali dei Geometri e Geometri Laureati. Il progetto ha il merito di trasmettere i principi dell’Universal Design non solo agli studenti, agli insegnanti e ai professionisti che vi partecipano, ma anche ai cittadini e alle amministrazioni locali.
Una mobilità accessibile costituisce una condizione imprescindibile affinché tutti, senza alcuna distinzione, possano svolgere le attività quotidiane. All’interno di una capitale europea come Roma è importante che il trasporto pubblico e le relative infrastrutture siano fruibili in autonomia da tutti, tenendo conto della diversità umana: chiunque, infatti, nell’arco della propria vita può trovarsi a sperimentare una condizione di disabilità o ridotta mobilità temporanea.
Anche in questo settore è necessario un cambiamento culturale che porti a considerare la mobilità come un diritto di ogni singola persona, evitando soluzioni esclusive per la disabilità, che invece aumentano il senso di separazione e non risolvono il problema alla collettività.
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