Il turismo nelle spiagge venete è il top per i disabili

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Per il terzo anno consecutivo in Veneto la stagione balneare sarà ‘sociale’ e ‘inclusiva’. Le spiagge venete si preparano alla riedizione del progetto “Turismo sociale e inclusivo” messo a punto dalle tre Ulss del litorale adriatico (la 4 Veneto Orientale, la 3 Serenissima e la 5 Polesana)  e finanziato dalla Regione Veneto.

Ma con una novità: quest’anno ogni località balneare del litorale veneto offrirà non solo una spiaggia attrezzata a misura di disabilità, in grado di accogliere e di offrire servizi di animazione a persone con problemi fisici e/o psichici; ma offrirà anche un’opportunità di lavoro a persone fragili, alla ricerca di un inserimento occupazionale.

La Regione del Veneto mette a disposizione 50 borse-lavoro per altrettanti tirocini destinati all’inserimento lavorativo nei servizi di accoglienza e ospitalità turistica ‘accessibile’ rivolti a persone in carico ai Servizi di Integrazione Lavorativa delle nove Ulss regionali. Le spiagge venete, da Bibione a Porto Tolle,  saranno quindi luoghi di inclusione non solo per gli ospiti, ma anche per gli operatori.

Il progetto ‘Turismo Sociale e Inclusivo nelle Spiagge venete 2019” coinvolge tutte le nove Ulss del Veneto e tre assessorati: quello alla sanità e al sociale, quello al turismo e promozione e quello al lavoro. Il progetto quest’anno dispone di un budget complessivo di 394 mila euro, di cui 188.800 per i tirocini lavorativi e l’ospitalità abitativa per 50 giorni delle 50 persone selezionate dai Sil (i servizi per l’inserimento lavorativo delle Ulss): i tirocinanti si occuperanno dell’accoglienza, delle piccole manutenzioni,  dei servizi in spiaggia, della ristorazione, del verde. Vivranno una esperienza di full-immersione e di autonomia, accolti nelle strutture di turismo sociale della costa veneta, come il villaggio Marzotto di Jesolo o il villaggio San Paolo del Cavallino Treporti. E riceveranno una borsa lavoro della Regione Veneto, finanziata con il Fondo regionale per l’occupazione e la disabilità

Ieri, a San Donà di Piave, la prima riunione tecnica dei Sil veneti per mettere in moto l’organizzazione di un progetto complesso, che ha assunto una dimensione regionale e che prevede il coinvolgimento attivo di comuni, servizi sociali, consorzi balneari, strutture recettive sociali, grande distribuzione, organizzazioni sportive e ricreative, enti turistici.  Gli obiettivi da raggiungere sono l’ulteriore potenziamento dell’offerta ricettiva del litorale veneto per i turisti con disabilità e la messa in rete dei servizi per l’inserimento lavorativo nella prima industria del Veneto, rappresentata dal comparto turistico.

L’estate 2019 sulle spiagge ‘inclusive’ del Veneto sarà raccontata anche con un cortometraggio, che verrà presentato alla Mostra del Cinema di Venezia di settembre.

“La novità  del progetto sta nel perseguire la vera inclusione – mette in chiaro l’assessore regionale al sociale –  quella degli ospiti, ai quali verrà offerta una vacanza attiva, coinvolgente e sicura, e quella dei giovani tirocinanti, selezionati dai Sil di tutto il Veneto, che grazie alla stretta collaborazione tra Ulss potranno vivere una esperienza di vita autonoma all’insegna della vacanza-lavoro. Le realtà imprenditoriali del turismo balneare possono creare nuove opportunità di lavoro anche per persone fragili o diversamente abili: con questo progetto apriamo la strada a nuovi percorsi di collocamento mirato e di vita indipendente”

Di “progetto pilota in Italia e in Europa, dalla grande valenza etica ma anche economica” parla l’assessore al turismo della Regione Veneto, che ha ricordato che la competitività dell’offerta balneare del litorale veneto si regge non sul prezzo, ma sulla qualità e sull’innovazione dei servizi. “Sono 37 milioni i disabili in Europa – ha precisato – che esprimono esigenze di vacanze e chiedono servizi accoglienti e inclusivi, con opportune garanzie di salute, alimentari e di assistenza qualificata”.

A nome dei comuni della conferenza del litorale veneto il sindaco di Rosolina sottolinea il coinvolgimento dell’intero territorio e la capacità delle istituzioni di ‘fare squadra’ per tradurre in concretezza il concetto di ‘inclusività’ e offrire risposte concrete ed efficaci alle esigenze delle famiglie.

Per il direttore generale dell’Ulss 4 Veneto Orientale, Carlo Bramezza, ente capofila, il progetto è già realtà: il bar dell’ospedale di Jesolo è già gestito da giovani diversamente abili, e l’Outlet della moda del Veneto orientale ha già assicurato la disponibilità a quattro assunzioni ‘protette’ durante la stagione estiva.

La vera sfida ora è nel lavoro di rete dei SIL delle nuove Ulss – avverte la coordinatrice regionale Silvia Ceschelche stanno già organizzando, con la collaborazione degli enti locali, delle associazioni e delle realtà turistiche del litorale veneto, le vacanze-lavoro indipendenti dei primi 50 giovani disabili del Veneto

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