“Sono adulto”: due parole dal significato profondo se pronunciate da una persona con disabilità che, a un certo punto della sua vita, chiede di viverla. Una richiesta, rivolta ai familiari, a non considerarlo più come un eterno ragazzo. Un appello, rivolto al “mondo”, a lasciarlo libero di scegliere da solo il proprio futuro.
“Sono adulto” è il titolo del secondo convegno internazionale organizzato da Erickson al Palacongressi di Rimini venerdì 8 e sabato 9 marzo. Un convegno di due giorni, rivolto a chi quotidianamente si occupa di disabilità adulta: operatori, psicologi, educatori professionali e assistenti sociali, ma anche a genitori e a chi vive la disabilità in prima persona.
Rispettare la dignità, l’autonomia individuale e l’indipendenza delle persone con disabilità; combattere gli stereotipi sull’età e promuovere la consapevolezza delle capacità delle persone con disabilità: sono stralci degli articoli della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, da cui il convegno trae ispirazione.
«In particolare, focalizzeremo l’attenzione su quattro dimensioni pedagogiche e, più in generale antropologiche ed umane, che possono aiutare la causa delle persone con disabilità: un’idea di persona bio-psico-sociale, una concezione della giustizia evoluta nell’equità, una progettazione universale e una scelta di valore dato alla normalità delle situazioni dell’apprendere e del partecipare socialmente» afferma Dario Ianes, docente di pedagogia speciale e co-fondatore di Erickson.
Professionisti di varie discipline interverranno per presentare libri nei quali affrontano limiti e potenzialità della disabilità da diversi punti di vista: venerdì 8 marzo Carlotta Leonori e Francesco Cadelano parleranno infatti del loro “Informarsi, capire e votare: l’importante è partecipare”, percorso di educazione alla cittadinanza attiva pensato per fornire ai ragazzi con Sindrome di Down strumenti utili a comprendere la politica e a formarsi un’opinione indipendente; mentre sabato 9 marzo sarà la volta di Martina Fuga con Carlo Scataglini, che presenteranno il loro “Giù per la salita. La vita raccontata da uomini e donne con sindrome di down”, storie di vita piena raccolte dagli autori che testimoniano del successo possibile nonostante le salite rappresentate dalla disabilità.
Esperti, studiosi e docenti saranno affiancati nel ruolo di relatori anche da persone con disabilità che racconteranno come raggiungere la propria indipendenza. Marta Alfani e Mauro Ursella, ad esempio, ce l’hanno fatta: si sono sposati il 6 luglio di quattro anni fa e il loro è stato uno dei primi matrimoni tra due persone con la sindrome di Down. Hanno entrambi un lavoro, lei come segretaria in una multinazionale e lui come impiegato alla Asl, e condividono la passione per la recitazione (Marta è arrivata a recitare al Teatro Argentina di Roma, Mauro ha addirittura avuto un ruolo importante nel film Febbre da fieno). Marta e Mauro porteranno la loro testimonianza venerdì 8 marzo alle 14.
Così come farà Lorenza Vettor nella mattinata di sabato 9 che interverrà sul tema della “Progettazione individualizzata”, soffermandosi sulla propria esperienza di non vedente a contatto con il mondo del lavoro. Lorenza, laurea in giurisprudenza e due master, legge e racconta l’arte toccandola. Ha preso parte al progetto “Doppio senso” del Peggy Guggenheim di Venezia, collaborando alla costruzione di un percorso per non vedenti all’interno del museo.
Tornando al primo giorno del convegno, tra i relatori troviamo Pete Kercher (Ambasciatore, EIDD – Design for Alla Europe) che affronterà il tema delle barriere architettoniche, parlando di “design for all”, ovvero di servizi e sistemi accessibili a tutti. Sempre lo stesso giorno e sempre nella plenaria del pomeriggio, è previsto l’intervento di Marco Dallari (Università degli Studi di Trento) che relazionerà su come “educare la visione estetica del mondo e di sé”. Dallari è professore ordinario di Pedagogia generale e sociale all’Università di Trento, dove ha fondato e dirige il Laboratorio di comunicazione e narrativa. Scrittore e curatore di saggi, testi narrativi e libri per l’infanzia, è condirettore della rivista Encyclopaideia.
Da segnalare, ancora nel pomeriggio di venerdì, il dialogo su “Vecchie etichette e nuovi linguaggi: come parliamo di disabilità oggi”. Interverrà Maria Giulia Bernardini che parlerà degli stereotipi più diffusi nei confronti delle donne e delle persone con disabilità. Dottoressa di ricerca in Diritti umani all’Università di Palermo e ricercatrice in Filosofia del diritto al dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Ferrara, le sue analisi si focalizzano soprattutto su disabilità, inclusione sociale e vulnerabilità.
Spazio anche alle aziende. O meglio, al punto di vista delle aziende nei confronti dei lavoratori disabili. Sarà Giancarla Bonetta, ex direttore commerciale di Hermes Italia e attualmente responsabile del Gruppo di volontariato professionale all’interno di Manageritalia Lombardia, a portare la sua esperienza utile ad analizzare e ad approfondire l’argomento. Bonetta al termine della carriera ha portato la sua altissima professionalità al servizio del settore socio-umanitario: tra gli altri incarichi, è infatti anche presidente dell’associazione Sant’Angelo Solidale Onlus, impegnata in progetti sociali, culturali, ed educativi in collaborazione con i Frati Minori.
Le due giornate – grazie alla presenza dei maggiori esperti italiani e di importanti relatori internazionali, tra cui segnaliamo Miguel Angel Verdugo, direttore dell’Institute on Community Integration, dell’Università di Salamanca, Andrea Canevaro, “padre” della pedagogia speciale in Italia, Giampiero Griffo, membro del Consiglio Mondiale Disabled People’s International, Claudio Imprudente, presidente onorario del Centro Documentazione Handicap di Bologna, Roberto Speziale, presidente nazionale Anffas Onlus, Cecilia Marchisio, Università di Torino – hanno l’ambizione di fare il punto sull’inclusione nella società e nel mondo del lavoro delle persone con disabilità. Un’occasione per dibattere e confrontare le buone pratiche a livello nazionale e all’estero. L’obiettivo ultimo del convegno di Rimini è riflettere sulla situazione attuale e proporre soluzioni innovative per il futuro, con particolare attenzione a temi delicati come il diritto alla scelta e le relazioni familiari e professionali.
Algisa Gargano
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