A Roma la prima scuola d’Italia dove si studia la disabilità

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È a Roma la prima scuola in Italia a trattare la disabilità come materia di studio. E farne oggetto di analisi e soprattutto soluzioni concrete per cancellare il concetto di limite e limitazione.

L’istituto capofila a livello nazionale di questo esperimento didattico e sociale è il Professionale statale Giulio Verne di via Saponara ad Acilia periferia della Capitale fra il centro e il municipio di Ostia. È qui che è stata avviata una collaborazione con la sezione locale dell’Associazione nazionale famigliari di persone con disabilità intellettiva o relazionale.

Obiettivo: supportare e indirizzare gli studenti verso un percorso di competenze legate all’accoglienza e al turismo accessibile e sostenibile. Come spiega Stefano Galloni direttore dell’Anfass Ostia vengono trattati «gli aspetti legislativi legati alla tutela delle persone con disabilità e alle barriere architettoniche, gli aspetti etici e relazionali come porsi positivamente nei confronti della persona o principali strumenti di comunicazione diversificata, come il linguaggio facile da leggere e comprendere, i linguaggi segnati. E altri più pratici, come la fruizione turistica da parte delle persone con disabilità».

Il turismo sociale e la nuova figura professionale che supera le barriere

Come dire: dai banchi di scuola al mondo del lavoro direttamente dalla porta del turismo sociale che attualmente vale 815 miliardi di euro in tutta Europa. E che vede il nostro Paese come una delle mete più interessanti su cui puntare. Nonostante ci siano ancora tanti “limiti e limitazioni” nella geografie dei luoghi e delle mentalità che spesso ne rallentano la fruizione a 360 gradi. Per questo con la prima esperienza didattica capitolina appena partita si punta a delineare una nuova figura che conosca perfettamente il quadro normativo che regola i diritti, troppe volte dimenticati, dei disabili. E sia in grado di far superare le barriere di ogni genere sia a chi le deve affrontare sia a chi che dovrebbe togliere.

«Il percorso -spiega la preside del Giulio Verne, Patrizia Sciarma- è destinato a sostenere gli alunni nella consapevolezza delle finalità formative dell’indirizzo prescelto e nell’acquisizione di alcune competenze di base utili per andare gradualmente a costruire un profilo professionale con ottime prospettive di occupabilità».

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