E’ reato penale parcheggiare in un posto riservato a portatori di handicap: questa la storica decisione della Suprema Corte
che ha sancito il reato di violenza privata nel caso in cui un automobilista indisciplinato parcheggi la propria auto nel posto dedicato a chi è portatore di handicap.
Quella della sosta selvaggia nelle aree dedicate ai portatori di disabilità varie è un mal costume – purtroppo – molto presente e attuato dagli automobilisti italiani. Ed ecco che al malcapitato di turno non tocca che attaccarsi al telefono e cercare tra Polizia, Vigili urbani e Carabinieri qualcuno che possa difendere le proprie ragioni.
Nella maggior parte dei casi, chi ha la peggio è sempre il più debole, che vede leso il suo diritto. Lo sa bene anche Giuseppina, una disabile palermitana di 49 anni, che ha iniziato una battaglia processuale contro il signor Mario Milano, di anni 63, che – circa otto anni fa – aveva parcheggiato per ben sedici ore la sua auto nel posto riservato a Giuseppina.
La giovane donna, proprio a causa della sua disabilità, aveva riservata un’area davanti casa. Una condizione indispensabile per chi ha una disabilità fisica, tale da non poter consentire di passare ore a cercare un parcheggio o magari di dover fare molta strada a piedi per poter rincasare.
Un pensiero che certo non fu neanche preso in considerazione dal signor Milano – o chi per lui – quando parcheggiò l’auto nel posto riservato a Giuseppina, causandole enormi disagi. Ma al danno si unì anche la beffa perchè, nel momento in cui la donna chiamò i vigili urbani, le fu risposto che nessuno poteva andare da lei perchè erano tutti in riunione.
La Suprema Corte di Cassazione, adita da Mario Milano dopo due gradi di giudizio che lo vedevano colpevole, ha sancito in via definitiva la colpevolezza del signor Mario per violenza privata per aver parcheggiato in un posto riservato a disabili, oltre a cinque mila euro di risarcimento e pagamento delle spese processuali
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