A 14 anni inventa la cintura che aiuta i non vedenti a orientarsi

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Abita a Ghedi e studia all’Istituto superiore Vincenzo Capirola di Leno, dove frequenta il primo anno del Liceo scientifico. Questo significa che ha soltanto 14 anni. Eppure, nonostante la giovane età, ha vinto il primo premio al concorso Coolest Project bandito dal Politecnico di Milano. Di più: grazie a questa affermazione, il 5 maggio prossimo sarà a Dublino, per presentare il suo progetto al mondo intero.

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Si chiama Loris Esposito ed è un normalissimo ragazzo di prima superiore. Che però ha la passione (ma certo anche il «bernoccolo») per l’informatica e la programmazione. Talento che ha sfruttato per ideare una cintura destinata ai non vedenti, in grado tramite segnali acustici di aiutarli a muoversi nello spazio.

«La passione per queste cose – spiega Loris – è nata in me quando ero in seconda media, in seguito a un corso di cooding. Nelle settimane successive, dopo aver conosciuto una ragazza ipovedente, i miei compagni e io abbiamo deciso di realizzare un libro tattile per lei. L’anno dopo ho acquistato nuovi sensori, quindi mi sono dato da fare per migliorare la tecnica di programmazione. A questo punto mi sono messo al lavoro per ideare e programmare una cintura che potesse aiutare i non vedenti a muoversi».

Verso la fine dello scorso anno scolastico, continua Loris, «mi chiama il mio professore di Tecnologia, proponendomi di partecipare a un concorso del Politecnico. Accolgo il suo invito, quindi vengo chiamato a Milano a presentare il mio progetto ai giudici; insieme a me c’erano tantissimi concorrenti, con progetti davvero strabilianti. Una ragazza, per esempio, aveva ideato una mano robotica che funzionava grazie a sensori di calore e pressione…». Per questo «quando i giudici hanno detto che per la sezione “Utilità sociale” avevo vinto io, non volevo crederci. Invece era proprio così, tant’è vero che il 5 maggio sarò a Dublino per presentare il mio progetto… Indipendentemente da come andrà, sono felice, perché avrò l’occasione di incontrare alcuni miei competitor conosciuti al Politecnico».

Progetti futuri? «Innanzitutto – anticipa Loris – mi impegnerò per cercare di miniaturizzare al massimo le componenti della cintura per non vedenti. Penso anche di aggiungere auricolari e, per i non udenti, anche un sistema di vibrazioni. Sto inoltre lavorando alla realizzazione di una sorta di cavigliera, così che i non vedenti possano superare senza problemi gradini e marciapiedi».

Interpellato infine, alla luce di questa bella esperienza, su eventuali consigli da dare ai suoi coetanei, Loris risponde: «Mi sento di dire di sfruttare le conoscenze e le competenze che hanno in modo adeguato, anche per aiutare gli altri».

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