Si è tenuto ieri sera l’incontro organizzato da FACTA Scafati con la presenza del garante regionale dei diritti delle persone con disabilità per discutere e confrontarsi sul tema delle barriere, da quelle strutturali a quelle mentali
Si è tenuto ieri sera, presso la Sala Convegni della Parrocchia San Francesco di Paola di Scafati (Cavalcavia Longobardi), con il patrocinio del Consiglio Regionale della Campania, il confronto pubblico organizzato da FACTA Scafati con la presenza del garante regionale dei diritti delle persone con disabilità, dott. Giuseppe Bove.
Sala gremita, testimonianze di associazioni e genitori di ragazzi disabili, scambio di idee: un brain-storming eccezionale che farà sicuramente bene alla collettività scafatese ed a quelle limitrofe che son volute essere presenti in quanto desiderose di incontrare una figura regionale, un punto di riferimento a cui rivolgersi per manifestare le tante nefandezze, incongruenze e storture a cui il panorama burocratico-istituzionale costringe moltissime famiglie.
Gli interventi
Di grande valenza emotiva l’intervento di Vincenzo Mosca, vice-presidente dell’associazione nazionale sordi, coadiuvato dall’interprete LIS Nunzia Bozza. Quaranta anni di attività nel settore, tante porte chiuse, tanta indifferenza ed ora tante soddisfazioni con l’approvazione del lingua dei segni italiana LIS da parte della Regione Campania nella scorsa estate.
“Ho viaggiato tanto – ha comunicato Vincenzo Mosca – ed ho avuto modo di vivere realtà extraitaliane davvero eccezionali, davvero capaci di far sentire un sordo come me quasi una persona normale. Ed anche in Italia è ora di iniziare a cambiare le cose con maggiore attenzione alla nostra disabilità, alle nostre esigenze comunicative nella vita di ogni giorno”.
“Ascensori che non funzionano a scuola per condurre al piano classe ragazzi costretti a spostarsi con l’ausilio della sedia a rotelle; – spiega la dott.ssa Ilenia Cardillo dell’associazione «Raggio di Sole» – parcheggi dedicati che puntualmente sono occupati da auto non autorizzate; marciapiedi stretti e spesso non dotati degli appositi scivoli; uffici comunali non accessibili alle carrozzelle. Ogni giorno, a Scafati, è una lotta. Per le famiglie e per i loro figli. Ecco che sarebbe davvero utile il sostegno del Garante Regionale per portare avanti battaglie di civiltà per l’abbattimento di ogni tipo di barriera”.
Sullo stesso filo conduttore l’intervento dell’architetto e professore di Urban Design, Giovanni Maione. “Il legislatore ha fornito, nel corso degli anni, – ha spiegato l’architetto – validi strumenti per poter abbattere le barriere strutturali che rendono difficili e spesso impossibili gli spostamenti. I P.E.B.A., Piani di Eliminazione Barriere Architettoniche, sono tuttora disattesi e basti pensare che nell’ultima linea metropolitana in costruzione a Roma non sono stati installati ascensori per disabili in tutte le stazioni.
Non stiamo parlando delle difficoltà di adeguare edifici pubblici risalenti al 1400, 1500, dove veramente gli interventi sono pressoché impossibili, ma stiamo parlando di nuovi progetti che continuano a non tenere in considerazione le esigenze dei diversamente abili. Questa scarsa considerazione del concetto di sostenibilità urbana va superato per far sì che si possa vivere dove a tutti sia reso possibile l’accesso in tutti gli spazi”.
Anche la scuola ha avuto la sua parte nel convegno con la partecipazione della professoressa Cecilia Papa della Scuola Media Statale “Martiri d’Ungheria”. L’intervento della docente è stato focalizzato sulla necessità di “includere” i discenti diversamente abili nelle dinamiche scolastiche, anche grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie (LIM).
Purtroppo, non sempre la scuola riesce in questo. Spesso ci si perde nella burocrazia e non sono stati pochi gli episodi segnalati dai genitori di pecche “inclusive” dell’istituzione scolastica, con famiglie costrette ad accompagnare ogni giorno i propri figli a chilometri di distanza in strutture scolastiche in grado di fornire un maggior numero di ore di sostegno. Non poche le segnalazioni di LIM presenti nelle classi e non utilizzate per l’inefficiente organizzazione scolastica e la scarsa collaborazione tra le professionalità presenti nella scuola.
Interesse, poi, è stato suscitato dall’intervento della dottoressa Antonella Toscano, psicologa e psicoterapeuta. “L’abbattimento delle barriere, l’inclusione dei ragazzi diversamente abili – ha spiegato la dott.ssa Toscano – deve partire dall’abbattimento delle barriere mentali. Ed in tal senso significativo è stato il lavoro, la spinta data nel settore da Marco Basaglia. Fino ad un pò di anni fa, si aveva la tendenza a chiudere in manicomi la persone con evidenti difficoltà relazionali, con disturbi mentali. La svolta si è avuta quando si è capito che occorreva aprire queste persone al mondo e non rinchiuderle. L’inclusione in qualsiasi attività può solo far bene, qualsiasi sia la problematica psicofisica momentanea o cronica che si viva”.
Positiva l’esperienza raccontata da Gerardo Pepe della sezione di Avellino dell’Associazione Italiana Persone Down, iniziativa che è da considerarsi la naturale e logica prosecuzione di un percorso mirato a garantire stabili punti di riferimento e forme di convivenza positiva per le persone con disabilità, cosicché sviluppino capacità di autonomie tali da poter far fronteggiare la vita da adulti quando verranno a mancare le figure genitoriali.
Conclusioni
A conclusione della serata, l’intervento del dott. Giuseppe Bove, che già ha recepito diverse richieste effettuate dai presenti e si farà immediatamente carico di inoltrare lettere di sollecito alle istituzioni locali comunali e scolastiche perché siano recepiti in fretta i desiderata delle famiglie de ragazzi con disabilità.
“Sento dire da più parti che le famiglie si trovano spesso respinte perché gli interlocutori istituzionali non fanno altro che dire che non ci sono fondi. Non è così. I fondi ci sono, europei e regionali, ma per potervi accedere occorre presentare progetti. E è questa la direzione da percorrere. La mia idea d’ufficio e della figura del Garante è quella di, oltre ad avere un ruolo di tutela dei diritti delle persone con disabilità e diciamo di “controllo”, insieme alle associazioni, alle autorità competenti, di costruire qualcosa insieme, perché soltanto la comunione delle idee, la sinergia, la collaborazione tra enti territoriali, associazioni ed istituzioni, si può costruire qualcosa di importante, avendo il coraggio di cambiare le cose.
Sarebbe importante in tal senso l’istituzione della figura del Garante anche a livello comunale così ché si posa creare una fitta rete che possa portare avanti con maggiore determinazione a livello regionale le battaglie di legalità a difesa dei diritti delle persone con disabilità. Ed in tal senso è positivo il lavoro e l’impegno dell’associazione FACTA Scafati.”
“Ringraziando tutti gli intervenuti – spiega il presidente di FACTA Scafati, Anna Cioffi -, devo dire che la serata è stata positiva perché ha fatto sì che molte famiglie ed associazioni rendessero pubblico il proprio impegno e le proprie difficoltà. Con FACTA cercheremo sempre di più di stare al loro fianco, portando avanti la battaglia per l’istituzione della figura comunale del Garante per i diritti delle persone con disabilità e ci faremo promotori di progetti seri che possano rendere la vita migliore a queste persone ed alle loro famiglie”.