Genova, la giunta Bucci cancella le vacanze per i disabili

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Genova – La giunta Bucci cancella i soggiorni estivi per disabili e la Consulta insorge. «È abbastanza incomprensibile verificare che non si vuole programmare un bilancio preventivo predisponendo almeno un centinaio di migliaia di euro per questo servizio» denunciano i rappresentanti della Consulta comunale, metropolitana e regionale, in una lettera di protesta indirizzata al sindaco Marco Bucci, all’assessore alle Politiche sociali, Francesca Fassio e ad altri amministratori comunali.

«Già l’anno scorso, con il cambio di amministrazione, i soggiorni estivi per disabili gravi e gravissimi erano “saltati” – ricorda Roberto Bottaro, segretario della Consulta regionale per la tutela dei disabili – Sappiamo che le risorse del Comune sono poche, ma se si organizzasse bene e per tempo questo servizio, coinvolgendo Asl, famiglie e associazioni, con gli stessi soldi, 100 mila euro o poco più, si potrebbero organizzare soggiorni estivi per almeno 50-60 persone, come è già successo in passato.Ci sono famiglie con disabili gravi – sottolinea – che non possono fare vacanze e i dieci-dodici giorni dei soggiorni estivi permettevano anche ai familiari di avere un periodo di sollievo. C’era chi addirittura programmava in quei periodi interventi chirurgici…».

Ma l’assessore Fassio è convinta della sua decisione: «Io sono sempre stata contraria ai soggiorni estivi, anche quando facevo parte della Consulta – premette – Penso che, almeno negli ultimi anni, questo servizio fosse mal gestito: partecipavano pochissime persone e sempre le stesse, si organizzavano soggiorni in montagna nella seconda metà di agosto, che non è certo il periodo migliore per quel tipo di vacanza, e il sistema con cui venivano scelti i partecipanti era a mio avviso discutibile. Se si vogliono riorganizzare, i soggiorni vanno ripensati completamente, per ora penso che quei soldi possano essere usati meglio per altro».

Una scelta duramente contestata anche dalla capogruppo del Pd a Tursi Cristina Lodi: «Prima di eliminare un servizio che esiste bisogna riorganizzarlo, se si pensa che non funzioni – attacca – Se l’assessore Fassio non è in grado di farlo è un problema suo che, però, purtroppo, ha conseguenze negative per tutti».

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