Vera e propria attività “storica” di tale Associazione, i soggiorni estivi della Lega del Filo d’Oro non sono semplici occasioni di svago e divertimento, per le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali che vi partecipano, ma momenti concreti di crescita e di acquisizione di una maggiore autonomia, attraverso visite guidate, fattorie didattiche, laboratori artigianali, giochi, giornate al mare e passeggiate in montagna
Il primo è in corso in questi giorni a Senigallia (Ancona), il secondo sarà la prossima settimana, sempre nella località marchigiana, il terzo dal 15 al 29 luglio a Viserbella (Rimini) e infine l’ultimo, in montagna, dal 27 agosto al 10 settembre, a Cavalese (Trento): sono i soggiorni estivi organizzati quest’anno dalla Lega del Filo d’Oro per le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali, non semplici occasioni di svago e divertimento, ma momenti concreti di crescita ed esperienza, attraverso visite guidate, fattorie didattiche, laboratori artigianali, giochi, giornate al mare e passeggiate in montagna.
Tali iniziative rappresentano una delle attività “storiche” della Lega del Filo d’Oro: avviati infatti dalla fondatrice dell’Associazione Sabina Santilli nell’estate del 1964, comportano un notevole impegno organizzativo, ripagato però dai risultati ottenuti, se è vero che nel corso degli anni sono stati – e continuano ad essere – per le persone sordocieche un’occasione privilegiata di incontro, socializzazione e conoscenza, oltre a caratterizzarsi come preziose occasioni di sollievo e riposo per le famiglie delle persone che afferiscono all’Associazione stessa.
«I nostri soggiorni estivi – sottolinea Rossano Bartoli, segretario generale della Lega del Filo d’Oro – permettono alle persone sordocieche di incontrarsi tra loro, di conoscere nuovi amici, nuovi posti e di uscire così dall’isolamento, acquisendo maggiore autonomia. In oltre cinquant’anni, sono stati più di mille i volontari che vi hanno preso parte e senza i quali tutto questo non sarebbe stato possibile».
In questa edizione dell’iniziativa sono coinvolti circa 100 utenti sordociechi e 115 volontari, oltre ad operatori specializzati e interpreti LIS (Lingua Italiana dei Segni).
La sordocecità, va ricordato, è una combinazione della perdita, totale o parziale, della vista e dell’udito, che è di ostacolo o impedisce di svolgere le normali funzioni della vita quotidiana. Inoltre, quando oltre al deficit visivo o uditivo sono presenti altre minorazioni (motorie, intellettive, danni neurologici, malformazioni scheletriche, ecc.), si ha la pluriminorazione psicosensoriale, molto frequente negli utenti della Lega del Filo d’Oro, organizzazione impegnata da più di cinquant’anni ad offrire supporto alle persone con questi tipi di disabilità e alle loro famiglie, aiutandole a vivere il più dignitosamente possibile.
Oggi l’Associazione conta 590 dipendenti, tra operatori specializzati, personale sanitario, psicologi, assistenti sociali, e 611 volontari impegnati nelle attività di assistenza e cura delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali. Essa eroga i propri servizi nel “Centro madre” di Osimo (Ancona), ma anche a Lesmo (Monza-Brianza), Modena, Molfetta (Bari) e Termini Imerese (Palermo), oltreché nelle sedi territoriali di Napoli, Padova e Roma. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Marco Simonelli (m.simonelli@inc-comunicazione.it); Chiara Ambrogini (ambrogini.c@legadelfilodoro.it).