Tram, bus e disabili: si lavora per rendere accessibili le fermate

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Due milioni di euro dal comune di Milano. Ecco la situazione in città sull’accessibilità del trasporto pubblico

Due milioni di euro per adeguare le fermate di superficie di tram, bus e filobus a favore dei disabili e, in generale, delle utenze deboli. E’ il finanziamento del comune di Milano, inserito nel piano triennale delle opere pubbliche, e sarà utilizzato per adeguare soprattutto le fermate della 90-91, che richiedono modifiche importanti. “Investiamo per rendere i mezzi pubblici sempre più accessibili a tutti”, commenta Marco Granelli, assessore alla mobilità.

Lo stanziamento riguarda, come detto, esclusivamente il trasporto in superficie. In metropolitana quasi il 75% è accessibile ai disabili, ma la percentuale sale al 100% per le linee 3 e 5, le più recenti. Le linee 1 e 2 risentono ovviamente del periodo di costruzione, quando la sensibilità sul tema era inferiore. Talvolta è per esempio impossibile realizzare un ascensore. Tuttavia per alcune stazioni di M1 e M2 si potrà intervenire con ventiquattro milioni e mezzo di euro e progetti preliminari già realizzati.

A luglio 2016, poi, sono partiti i lavori per otto ascensori a Romolo, Bonola e Lampugnano, mentre sono già finanziati quelli per Cernusco sul Naviglio. Infine le linee 1, 2 e 3 sono dotate di pedane mobili per agevolare il superamento del dislivello tra banchina e treno, problema che non sussiste per l’ultima linea realizzata (M5). E per i non vedenti, alle fermate del metrò sono state apposte linee di orientamento sulla banchina.

E’ accessibile ai disabili la totalità dei 1.148 bus attivi a Milano, che hanno anche l’annuncio sonoro in prossimità della fermata. Quasi tutti (il 99%) hanno anche l’annuncio visivo con schermi o display. I bus di nuova acquisizione hanno tutti la pedana manuale di salita e discesa. E’ prevista, in futuro, la realizzazione di fermate “ad isola” per evitare che le autovetture vengano parcheggiate in loro prossimità.

Quanto ai tram, il 40% è accessibile ai disabili. Anche in questo caso il motivo è dato dal fatto che molti tram in servizio sono “storici” e in particolare quelli più antichi, che pure rappresentano un vero e proprio simbolo meneghino, sono difficilmente adattabili. Ma è in corso il “revamping” di cinquantuno tram vecchi, di chi dieci già in servizio e ora dotati di elevatori per carrozzine. Restano comunque diversi problemi dovuti soprattutto ai tempi di azionamento delle pedane e all’inaccessibilità delle fermate.

Aveva fatto discutere il caso, nel 2015, di un disabile che aveva citato in giudizio Atm e il comune di Milano (vincendo la causa) perché la linea che gli servirebbe per recarsi in centro, il tram 24, non era servito da mezzi adatti ai disabili. Il giudice ordinò ad Atm di immettere su quella linea un numero sufficiente, e distribuito durante tutta la giornata, di vetture accessibili.

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