Un punto di noleggio di scooter elettrici per consentire alle persone disabili o comunque con problemi di mobilità di visitare una città fatta di salite e discese, e di tante, troppe barriere architettoniche: approda a Genova il primo Mobility Center d’Italia, un progetto nato da un’impresa privata in collaborazione con Porto Antico Spa e la cooperativa Sociale Terre di Mare, che punta a rendere più accessibile il turismo all’ombra della Lanterna.
andrea barsanti (nexta)
Il Mobility Center sarà allestito proprio nella Palazzina Santa Maria, nell’area turistica del Porto Antico, la stessa che racchiude l’Acquario, il Galeone e l’attracco dei traghetti diretti verso le mete più visitate da chi arriva nel capoluogo ligure, e mette a disposizione un parco di 20 scooter di varie cilindrate, da affittare in base a diverse tariffe, dai 5 euro orari ai 29 per la giornata intera passando per i 10 della sola sera; al momento del noleggio i clienti avranno a disposizione informazioni turistiche e mappe che indicano il miglior percorso di visita per chi si muove in scooter o in carrozzina, fornite dall’associazione Terre di Mare.
L’aspetto più interessante è la scelta di Genova come prima città in cui allestire un Mobility Center permanente dopo l’appuntamento con l’Expo di Milano, che ha visto circa 16 mila persone, disabili più o meno gravi e anziani con problemi di deambulazione, ricorrere al servizio per visitare la manifestazione: stando a quando dichiarato da Emanuele Lugli, business developer di Mobility Center, la Superba ha battuto sul tempo città come Milano, Torino e Roma, diventando la prima città italiana a ospitare questo tipo di iniziativa: “Siamo già presenti nel Terminal 1 di Malpensa e ad Arese, ma è la prima volta che arriviamo in una città. Il piano è quello di espanderci presto, ma da Milano e a Torino, soprattutto per ragioni di natura “elettorale” non abbiamo avuto ancora riscontro, pur avendone parlato”.
L’iniziativa che, pur a pagamento, rappresenta un passo avanti nel rendere una delle parti più turistiche della città più accessibile. Una scelta virtuosa, che restando nell’ambito della disabilità fa da contraltare al fatto che il capoluogo ligure abbia la maglia nera in fatto di spiagge “attrezzate” (solo 1, sulle 63 sparse nella regione), come è emerso dalla recente GuidaMare2016, messa a punto dalla consulta regionale del governatore Giovanni Toti, e che per mancanza di fondi in seguito alla cancellazione delle Province, gli sportelli della stessa cooperativa Terre di Mare, che oltre a occuparsi di inserimento lavorativo per i disabili svolge anche una funzione di monitoraggio del territorio e individuazione di percorso accessibili, abbiano dovuto chiudere i battenti nonostante le sollecitazioni a Comune e Regione.
Proprio alle istituzioni, regionali e comunali, assenti alla presentazione nonostante la convocazione per impegni più urgenti (la protesta in Regione dei lavoratori Ericsson, un convegno sull’economia, altri incontri cittadini) è rivolto l’appello di chi da anni si dà da fare per rendere non solo la città, ma tutta la regione, più accessibile: “Con questa iniziativa sperimentiamo una nuova formula di collaborazione tra impresa di mercato e impresa sociale per garantire servizi di pubblica utilità che in tempi di crisi rischiano di scomparire”, ha spiegato Marina Parodi, responsabile di Terre di Mare. “Confidiamo che l’attenzione degli enti locali su questo tema non venga meno: una città attenta alle esigenze dei più fragili diventa automaticamente una città migliore per tutti. A volte bastano piccoli accorgimenti, come una cartello o una rampa: non servono chissà quali opere per l’abbattimento delle barriere architettoniche”.