In una lettera piena di amarezza Pietro Martire di Dolo racconta d’aver ricevuto un secco no per la corsa di domenica 17 a Padova
di Giacomo Piran
Parole di Pietro Martire, 37 anni, ex calciatore di Dolo rimasto in sedia a rotelle a causa di un infortunio di gioco, scritte nella lettera agli organizzatori della Maratona di Sant’Antonio, in programma il 17 aprile a Padova, che non gli hanno concesso di partecipare. A spiegare i motivi è lo stesso atleta. «Ero felice e curioso di provare il nuovo percorso» racconta, «e correre ancora insieme a Luca. Ma stavolta lo sport non vince. Dopo una telefonata con Assindustria, infatti, ho scoperto di non poter partecipare alla Maratona. La motivazione è l’esiguo numero di iscritti disabili, che non giustificherebbe l’esistenza della gara stessa. Ho chiesto di partecipare liberamente, pur non essendoci una gara per handbike, ma ancora una volta “no” è stata la risposta, senza dubbio per intoppi burocratici e regole tra federazioni. Non so di chi sia la responsabilità, ma per me è un grande dolore non poter correre». Pietro Martire, dopo il terribile infortunio del 2004, non si è mai fermato ed anzi ha fondato con alcuni amici l’associazione “Oltre il Muro” per la tutela dei diritti delle persone con disabilità, organizza un torneo di calcetto a scopo benefico, e si reca nelle scuole del territorio per parlare di disabilità e presentare il progetto «Vuoi il mio parcheggio? Vuoi anche il mio handicap?» per sensibilizzare sull’uso dei parcheggi per disabili. Tutto questo oltre a praticare l’handbike e altri sport. «Da anni corro con il amico maratoneta Luca Gasparato» dice Martire, «insieme abbiamo fatto sei maratone tra cui una Venicemarathon e una Maratona di Padova». Nel 2012 Pietro Martire partecipò proprio alla Maratona del Santo, edizione che vide la presenza anche di Alex Zanardi, e fu immortalato festante all’arrivo con l’immagine che fu pubblicata nella prima pagina de “Il Mattino di Padova”.
Ora Pietro Martire ha svolto tutte le pratiche burocratiche per poter continuare a praticare la sua passione. «Recentementemi sono affiliato alla federazione ciclistica italiana e tesserato con il Gc “I Molini” di Dolo» aggiunge, «condizione necessaria per partecipare a maratone e competizioni».
La sua delusione per la mancata partecipare alla Maratona del Santo è grandissima. «Dopo un anno
di stop per motivi di salute» conclude, «la Maratona del 17 aprile doveva essere un momento di ritorno, di vita, di gioia. Invece mi sono sentito mancare la libertà di poter correre con la mia handbike. Io non voglio vincere la Maratona, voglio partecipare».
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